Bilancio del comune di Roma, primo ok ma c'è il rischio di commissariamento

Bilancio comune di Roma, primo ok ma si rischia il commissariamento
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 6 Novembre 2013, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 11:00
Hic sunt leones. Roberto Cantiani, Pdl, la spiega cos: Nel centrodestra ci sono i falchi e le colombe. E i leoni. Noi siamo i leoni. E la nostra linea è molto chiara, fino a quando il coordinatore comunale del Pdl, Sammarco, non ne indicherà una differente: mandare a casa Marino. Questo bilancio non passerà».



Quanti ordini del giorno ed emendamenti vi accingete a presentare? «Anche cinquemila, certamente non qualche centinaia. Pomarici ed io siamo i più duri». Siamo la fossa dei leoni. I cattivi del Pdl preparano l’agguato al sindaco Ignazio Marino per spedire Roma nelle braccia del commissario e delle elezioni anticipate. Piccolo riassunto: l’altra notte la giunta Marino ha varato il bilancio di previsione 2013: «Non abbiamo aumentato le tasse ed è stato un otimo risultato», ha commentato il sindaco. Ora la manovra, dopo il passaggio dei municipi, deve essere approvata entro il 30 novembre altrimenti arriva il commissario. Contando che il bilancio difficilmente potrà essere discusso in consiglio prima del 18-20 novembre, i tempi sono strettissimi e se dai banchi della minoranza si scatena l’inferno dell’ostruzionismo, il banco salta.



LE CONSEGUENZE E Roma finirà in mano a un commissario che per fare tornare i conti, di fronte allo squilibrio di 860 milioni, non userà le mediazioni della politica, ma l’accetta dei tagli e delle tasse. Nel centro destra ci sono sentimenti differenti. Gianni Alemanno, che conosce il difficile mestiere del sindaco, è per il senso di responsabilità (anche se ha posto dei paletti precisi a Marino); anche De Vito dei 5 Stelle ha chiarito che presenterà emendamenti di sostanza non di guerriglia.



IL CASO BELVISO

E il Pdl? Qui perfino la battagliera Sveva Belviso, capogruppo, ai leoni appare troppo morbida, tanto che ieri era circolata la voce - poi smentita - che i suoi si accingessero a sfiduciarla. Ma se i leoni del Pdl stanno già facendo i pesi in palestra, anche dal centro Marino rischia di trovarsi un’offensiva pericolosa. Alessandro Onorato, della Lista Marchini: «Marino nasconde i numeri veri e mente sulle tasse dei romani: i tagli in arrivo sono molto più gravi di quanto sembra e saranno il colpo di grazia per una città già in ginocchio. Basta leggere lo schema che ci ha consegnato il sindaco per capire che i tagli reali sono maggiori dei 230 milioni stimati. Esempio, i servizi sociali: nel 2012 sono stati spesi 145 milioni di euro mentre quest'anno ne abbiamo spesi appena 75. Ammesso che arrivino realmente i 9,5 milioni di euro in più promessi da Marino, potremmo raggiungere al massimo gli 85 milioni annui, cioè circa la metà di quanto speso l'anno scorso».



Dunque, per fermare l’approvazione del bilancio con le buone e con le cattive potrebbe esserci un’inedita alleanza tra i leoni del Pdl e i centristi. Un diluvio di ordini del giorno ed emendamenti affonderebbe Marino. Mirko Coratti, presidente del Consiglio comunale, si prepara a gestire l’aula in tempi di guerra, con sedute notturne senza interruzioni. Basterà? Ieri il consiglio comunale è stato interrotto per mancanza di numero legale e questo non è mai un segnale di buona salute per una maggioranza. Francesco D’Ausilio, capogruppo del Pd, è però fiducioso: «La maggioranza è solida, vedrete».
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