Roma, paralisi nei conti del bilancio: già persi 48 milioni per le scuole

Roma, paralisi nei conti del bilancio: già persi 48 milioni per le scuole
di Fabio Rossi
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Giovedì 29 Settembre 2016, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 08:12

L'assessore al bilancio non c'è ancora, a un mese dall'addio di Marcello Minenna, con le deleghe di programmazione economica e finanziaria formalmente affidate a Virginia Raggi ma di fatto prive di guida. E questa volta a farne le spese sono le scuole comunali - asili nido, materne, elementari e medie - che «entro il 31 dicembre 2016», come prevede un decreto ministeriale, avrebbero dovuto obbligatoriamente essere sottoposte a lavori di manutenzione straordinaria, in particolare per adeguarsi «alle norme in materia di prevenzioni degli incendi». Un obiettivo fondamentale, per la sicurezza dei bimbi che frequentano gli istituti della Capitale, che però non sarà conseguito nei tempi previsti dalla legge.

LA VARIAZIONE
Ad avviare la procedura per i lavori è stato il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca che - con una delibera di variazione del bilancio 2016, firmata il 6 maggio scorso - aveva destinato 48,1 milioni di euro al capitolo adeguamento normativo antincendio nelle scuole nei Municipi. Insomma, una media di più di tre milioni a disposizione per ogni ex circoscrizione, da destinare alla sicurezza degli edifici scolastici, che dovrebbero arrivare da mutui da accendere con la Cassa depositi e prestiti e gli istituti bancari. Dovrebbero, appunto: perché in mancanza di un responsabile del bilancio, nessuno si è occupato di aprire la procedura per ottenere i prestiti. I finanziamenti sono quindi ancora bloccati, rendendo impossibile mettere in campo i lavori di prevenzione nelle scuole entro la scadenza di dicembre e rinviando la questione, se tutto va bene, alla manovra di previsione 2017. «I grillini pastrocchioni, dopo la revoca del bando sugli asili, rischiano di far saltare anche l'adeguamento per l'antincendio delle scuole romane - attacca Fabrizio Ghera, capogruppo capitolino di Fratelli d'Italia - Sindaco inadeguato e maggioranza allo sbando, Roma rischia il baratro».

LE SCADENZE
Domani è il 30 settembre e, inizialmente, per quel giorno la giunta Raggi aveva promesso l'approvazione del primo vero atto di programmazione politica dell'amministrazione a 5 Stelle: l'assestamento di bilancio. Al suo interno dovevano essere previste risorse molto necessarie, per un totale di circa cento milioni di cui una settantina provenienti dalle spese fantasma trovate da Minenna nelle pieghe dei libri contabili di Palazzo Senatorio. Quaranta, in particolare, sarebbero destinati alla manutenzione straordinaria degli autobus dell'Atac, che restano troppo spesso nei depositi con guasti di varia natura, altri trenta per la manutenzione delle strade e delle caditoie, il resto ai Municipi per i servizi sociali, che rischiano di bloccarsi. Quest'ultimo problema è trasversale, in tutti i quadranti della città: dalla Cassia, dove all'appello mancherebbe più di un milione, al Pigneto, dove è a rischio l'assistenza ai disabili nelle scuole e nelle case-famiglia.

LA MANOVRA
Ma il problema principale è dietro l'angolo, sotto forma di bilancio di previsione 2017: quello che dovrebbe sancire la svolta dell'amministrazione a Cinque stelle nel governo della città. La manovra va approvata entro il 31 dicembre: tra giunta, passaggio nei Municipi - che deve durare almeno venti giorni, per ottenere i pareri consultivi di tutte le 15 ex circoscrizioni - approvazione da parte delle commissioni competenti e dell'assemblea capitolina, l'iter di approvazione rischia di durare quasi due mesi, comprese le delibere propedeutiche. E, per ora, non si sa neppure chi dovrà materialmente compilare un documento economico-finanziario da oltre cinque miliardi di euro. Tutto ciò mentre rischia di finire su un binario morto la tanto sbandierata riforma delle aziende capitoline, che però è stata resa obbligatoria dall'approvazione in Parlamento del testo unico sulle partecipate. E nel dimenticatoio finirà molto probabilmente l'audit sul debito storico del Campidoglio, annunciato in campagna elettorale come «prima delibera» della futura amministrazione M5S.

I RISCHI
Se la mancata approvazione dell'assestamento lascerebbe la strade piene di buche e gli autobus nei depositi, almeno fino a Natale, lo stop al bilancio di previsione metterebbe a rischio la stessa amministrazione: dal 1° gennaio, senza una manovra approvata, si passerebbe alla gestione provvisoria per dodicesimi. Ossia verrebbe assegnato ogni mese, alle varie voci di spesa, una dodicesimo dello stanziamento complessivo del 2016, togliendo ogni possibilità di intervento alla giunta. Non solo: dopo venti giorni dalla scadenza il prefetto dovrebbe inviare ai consiglieri comunali una diffida con una deadline finale, oltre la quale l'amministrazione verrebbe sciolta: un' ipotesi per ora lontanissima, ma da non prendere alla leggera.