Ater il debito sale ancora. Nuova cartella da 300 milioni: Ici mai pagata al Campidoglio

Ater il debito sale ancora. Nuova cartella da 300 milioni: Ici mai pagata al Campidoglio
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 27 Aprile 2016, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 09:24

Equitalia ha inviato una intimazione di pagamento di 300 milioni di euro all'Ater di Roma. A breve scatterà il pignoramento. La richiesta, per conto del Campidoglio che è il soggetto creditore, è collegata al mancato pagamento di Ici e Imu per il patrimonio dell'Azienda territoriale dell'edilizia residenziale del Comune di Roma.

PERICOLI
Si tratta di una nuova stangata che si aggiunge al pignoramento dei conti correnti dell'Ater, notificata da Equitalia all'inizio del mese per un'altra tranche del debito, per 72 milioni di euro, riguardante sempre il credito vantato dal Comune per l'Ici non pagata. Il problema è che la montagna del debito è assai più alta e non ancora definita, ma comunque vicina ai 700 milioni. Conseguenze? Prima di tutto la manutenzione delle case popolari (50mila alloggi) rischia ovviamente di restare al palo. Non solo: la grande paura dei 470 dipendenti è che saltino gli accrediti degli stipendi. Su questo ieri il commissario dell'Ater, Giovanni Tamburrino, e il direttore Franco Mazzetto, hanno dato rassicurazioni: i salari di aprile saranno pagati regolarmente, ma è concreto il pericolo che slitti a maggio la parte di indennità legata alla produttività. In termini brutali: ogni dipendente rischia di vedere ridotto di una cifra che oscilla tra i 100 e i 300 euro il salario, anche se poi a maggio riceverà comunque il dovuto. «In queste ore - dice il segretario di Cgil Funzione pubblica, Paolo Camardella - il direttore di Ater ci comunicherà se si è riusciti a trovare le risorse per il pagamento delle indennità».
 
BARATRO
Ater Roma è assai vicina al baratro e dopo il pignoramento di 72 milioni, si è aggiunta l'intimazione al pagamento da 300 inviata da Equitalia. «Stiamo raschiando il barile» è la frase che circola ad Ater. Per evitare il crac si sta lavorando in più direzioni: c'è la battaglia giuridica per dimostrare che gli stipendi non possono essere pignorati; va affrontato il moloch della morosità, assai diffusa tra gli inquilini, vicina al mezzo miliardo; infine, il commissario Tamburrino sta mediando con Equitalia e ottenere una dilazione dei pagamenti. Ma la vera partita si gioca con la Regione (da cui dipende l'Ater) e il Comune di Roma. Ieri sera si è svolto un vertice nella sede dell'assessorato regionale alle Politiche abitative, sulla Colombo. Ater era rappresentata da Tamburrino e Mazzetto, per la Regione c'era l'assessore Fabio Refrigeri. C'erano anche i sindacati, ma per un disguido nella comunicazione dell'appuntamento mancava Roma Capitale. Il dialogo sta però proseguendo e ciò che serve in questo momento è una quantificazione precisa dei crediti vantati dal Comune per l'Ici non pagata. Se è vero, come detto, che s'ipotizza un conto finale insostenibile, 700 milioni di euro, si valuta anche una serie di compensazioni che potrebbero ridurre la cifra. L'ufficio commissariale è al lavoro sul calcolo degli arretrati, nel giro di 10-15 giorni dovrebbe svolgere un vertice tra Regione, Ater e Comune per ragionare su dati certi e organizzare la ristrutturazione del debito. E' una corsa contro il tempo.
 
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