Si racconta poi che la sua stanza, in Ama, fosse all'interno dell'ufficio di Giovanni Fiscon, potente direttore generale al vertice della partecipata insieme a Franco Panzironi, braccio destro di Alemanno. Tutti e due coinvolti in Mafia Capitale.
L'UFFICIO ACCANTO A FISCON
Nella municipalizzata romana, la Muraro, sposata con un carabiniere del Noe (c'è chi ricorda un pranzo al circolo ufficiali proprio con Fiscon e l'ex commissario ai rifiuti Goffredo Sottile, ora indagato) arriva nel 2004. E ci resterà fino al giugno 2016. Molto più influente, e temuta, di una consulente qualsiasi. Negli ultimi due anni, però, la sua sfera d'influenza si era molto rimpicciolita. Perché l'attuale presidente, Daniele Fortini, nominato da Marino insieme all'ex diggì Alessandro Filippi, silurato a marzo, già dal 2015 aveva deciso di affiancarle un altro controllore esterno, nel suo ruolo di supervisore sugli impianti Tmb. Ruolo chiave, quello della Muraro, anche se molto tecnico, all'apparenza. Perché era lei a stabilire, per conto di Ama, se la frazione prodotta dagli impianti dovesse considerarsi «D 19.05.01» oppure «R 19.05.03». Qual'è la differenza? Nel primo caso si pagano le tasse. Nel secondo no.
LA RICHIESTA PRIMA DEL VOTO
Proprio intorno alla «Fos» (Frazione organica stabilizzata), con Ama ha ingaggiato una battaglia legale, con tempistiche peraltro controverse. La storia è nota: da consulente di Ama, insieme a un team di ricercatori ex Iri, scoprì come trasformare la Fos, insieme alla pozzolana, in «eco-asfalto». Scoperta del 2011. Solo nel 2013 però, a poche settimane dalla scadenza del Cda, chiede all'azienda un riconoscimento economico. Quanto? «200mila euro». L'Ama gliene aveva offerti 30mila, anche se non risulterebbe nessuna lettera del Cda per quell'incarico. Ma è la data in cui l'importo viene quantificato a essere singolare. La lettera è del 27 maggio 2016, appena una settimana prima delle elezioni.
Lei, anche ieri, ha detto di avere sempre fatto gli interessi dell'azienda. «Sto dalla parte giusta. Ho pure fatto vincere ad Ama l'arbitrato da 900 milioni contro Colari». Anche se, nella partecipata, viene fornita un'altra versione: «Ha partecipato a tre riunioni. Quella partita è stata vinta grazie a Fortini e Filippi». E, dice un dirigente, anche grazie agli avvocati ingaggiati al posto di Damiano Lipani. Il legale che, appena Fiscon venne nominato diggì, chiamava Panzironi per complimentarsi: «Sei proprio un regista!».