Appalti a Roma, Marino: «La mia lotta all'illegalità interrotta dal Pd»

Appalti a Roma, Marino: «La mia lotta all'illegalità interrotta dal Pd»
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Martedì 15 Marzo 2016, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 11:17
«Ho letto con grande attenzione i resoconti giornalistici sull'ispezione condotta da Raffaele Cantone sugli appalti del Comune di Roma. Un'indagine che si aggiunge a quella sui conti che avevo richiesto e ottenuto e che impegnò per sei mesi la Guardia di Finanza in Campidoglio. Rivendico con orgoglio di essere stato io a volere questa collaborazione, anche firmando nel luglio del 2015 con lo stesso Direttore dell'Anac il primo Protocollo di Vigilanza Collaborativa fra Comune di Roma e Anac». Così su Facebook l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino.

«Quella fotografata da Cantone è una realtà fortemente radicata, fatta di sistematiche violazioni che la mia Giunta ha combattuto, sia grazie all'Anac, sia all'impegno degli assessori», aggiunge Marino, «Una lotta titanica che ha provocato la reazione degli ambienti romani che vivono sull'illegalità e interrotta con la decisione del Pd di determinare la caduta del sindaco con le dimissioni di massa dal notaio dei consiglieri del Pd e della destra».

Poi l'ex sindaco spiega: «L'indagine di Cantone riguarda gli anni dal 2012 al 2014 ma vorrei far notare che quello che è stato accertato non nasce nel 2012.
Le pratiche opache che io ho tenacemente combattuto sono figlie di un sistema malato che ha le sue radici anche nelle amministrazioni precedenti, e sarebbe puerile negarlo. La differenza fra la mia amministrazione e quelle che l'hanno preceduta è che io ho cercato di cambiare questo sistema».
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