Roma, il Comune cede agli ambulanti: le licenze non decadranno

Roma, il Comune cede agli ambulanti: le licenze non decadranno
di Camilla Mozzetti
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Martedì 4 Luglio 2017, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 09:38

Hanno assediato il centro di Roma, bloccando la viabilità al grido no Bolkestein no scadenza delle licenze. Più di 200 ambulanti ieri hanno tenuto in ostaggio la sede dell'assessorato alle Attività produttive in via dei Cerchi, piegando la viabilità ordinaria in un quadrante nevralgico della Capitale che dal Circo Massimo arriva ben oltre la Sinagoga. Il traffico è andato in tilt su gran parte del Lungotevere perché più di trenta camion hanno accerchiato piazza Bocca della Verità. Gli ambulanti sono tornati in piazza. Cartelli e striscioni per protestare contro l'applicazione del nuovo Regolamento del commercio su area pubblica, redatto dal consigliere Andrea Coia e approvato dall'assemblea capitolina lo scorso primo giugno, che recepisce la direttiva Bolkestein sancendo la decadenza di tutte le licenze dal prossimo 31 dicembre 2018 e bloccando la strada a quella pratica insolita, eppure rodatissima nella Capitale, che da oltre dieci anni prevede la trasmissione delle licenze da padre in figlio senza l'ombra di un avviso pubblico. Di fatto, per ottenere una licenza gli ambulanti dovranno in futuro partecipare a un concorso e non potranno più tramandarsi il titolo. E questo perché già in passato le licenze più del 23% delle 11.533 autorizzate sarebbero dovute passare per la riassegnazione attraverso un bando pubblico poiché scadute da anni. Invece hanno tenuto banco le deroghe: un sistema anomalo eppure finora tollerato per il quale l'assessorato al Commercio vuole porre rimedio, tutelando anche gli esercenti storici poiché proprio gli stessi ambulanti che oggi protestano saranno poi gli stessi che potranno contare su un punteggio maggiore (pari al 40%) in fase concorsuale dato dall'anzianità di servizio. Ma questo non basta a placare gli animi degli esercenti. La richiesta urlata a squarciagola sotto l'assessorato al Commercio è suonata come un ricatto: o l'amministrazione ritira il Regolamento (minando di fatto le basi per l'applicazione della Bolkestein) oppure l'agitazione andrà avanti.

LO SCONTRO
Dal Campidoglio, dopo una prima apertura, concessa proprio da Meloni, i fronti si dividono. E lo scontro dalla piazza sale in Campidoglio. Ieri pomeriggio il consigliere Andrea Coia ha incontrato una rappresentanza degli ambulanti prestando loro il fianco e offrendo una serie di garanzie. «Vogliamo aprire un dialogo su tutti i punti della delibera che devono essere modificati. In particolare la decadenza delle autorizzazioni che non decadranno ha spiegato Coia si farà un piano di riordino che pianificheremo con le associazioni». Diametralmente opposta, invece, la posizione dell'assessore Meloni che invece, stanco dei «ricatti» portati avanti dagli ambulanti e intenzionato a riordinare «secondo la legge il settore», punta a licenziare un piano di controllo che verifichi il rispetto delle norme da parte dei venditori con regolare licenza. Per Meloni è impossibile passare come la giunta che si fa piegare da quell'esercito di venditori che negli anni, complice anche l'assenza dei controlli, ha contribuito a imbarbarire l'immagine della città, soprattutto del Centro storico dove operano ben 1.400 ambulanti in appena 19,9 kmq. «Questi esercenti spiega l'assessore al Commercio Meloni hanno già avuto un ulteriore anno e mezzo di proroga sulla scadenza dei titoli, il nostro obiettivo è rispettare la legge e ripristinare il decoro, non si può sottostare a un ricatto».

IL PIANO
Ecco allora che dall'assessorato al Commercio arriva una contromossa decisamente in contrasto con le aperture promesse da Coia. «Nelle prossime settimane promette Meloni attueremo con la polizia locale un piano di controlli sui posteggi in rotazione e su quelli fissi per vedere come e se gli ambulanti rispettano le disposizioni di vendita». A partire dalle occupazioni anomale di suolo pubblico fino alla metodologia usata per vendere le merci: abiti attaccati sui rami, specchi appoggiati sugli alberi. «Avremmo bisogno di 15 mila vigili conclude Meloni per poter controllare tutti gli aspetti di Roma dal commercio alla viabilità, ma dobbiamo avvalerci di un numero ridotto di agenti, ciò non toglie che andremo avanti». Resta solo da capire quale delle due linee se le aperture di Coia o il piano di Meloni alla fine sarà benedetta dal sindaco Raggi.