LE ISPEZIONI
Come raggiungere il risultato senza che la riduzione del lavoro supplementare ricada sulla qualità dei servizi? I vertici di Ama hanno deciso di potenziare i controlli sull'attività dei dipendenti. I capi-zona e i capi-squadra dovranno monitorare le prestazioni degli operatori ecologici che si occupano dello spazzamento e della raccolta dell'immondizia (sia nel porta a porta che nei cassonetti stradali). «Ormai abbiamo tutti gli strumenti tecnici - spiega il presidente di Ama, Daniele Fortini - per monitorare i cicli di raccolta e per controllare i turni di spazzamento».
Negli ultimi mesi tutti i 2.300 veicoli del parco mezzi Ama sono stati dotati di dispositivi Gps che permettono all'azienda di conoscere in tempo reale gli spostamenti di chi è alla guida. In alcuni territori, come il IX Municipio, che va dall'Acqua Acetosa all'Eur, i supervisori sono in possesso anche di un palmare proprio per sorvegliare la qualità dei servizi. Come è facile immaginare, le nuove misure hanno sollevato l'ira dei sindacati. La Fp Cgil ha parlato di una «ulteriore fuga in avanti del management», avvertendo che potrebbero esserci «ricadute negative anche per il servizio». Anche secondo la Fiadel le ultime disposizioni potrebbero causare «gravi situazioni di disservizi in città». Preoccupazioni che non sembrano sfiorare i piani alti di via Prenestina, dove circola invece la convinzione che negli ultimi tempi una fetta importante degli straordinari servisse più a infoltire le busta paga dei lavoratori che a migliorare la qualità dei servizi. «Non c'è una logica punitiva in questa operazione - assicura in ogni caso Fortini - L'obiettivo è ridurre al minimo i tempi morti e ottimizzare tutte le prestazioni che i dipendenti possono ragionevolmente svolgere all'interno dell'orario ordinario». I controlli, secondo il numero uno della municipalizzata, sono mirati a «spendere con il massimo rigore i soldi dei romani». Anche perché i risparmi che arriveranno dalla manovra taglia-straordinari, potranno essere reinvestiti in altri servizi, oltre ad alleggerire un monte stipendi che è già molto alto. Per i suoi 7.800 dipendenti, l'Ama ogni anno spende quasi 350 milioni di euro. Nell'ultimo bilancio certificato, quello del 2014, il costo annuo totale del personale è stato di 347,1 milioni. Oltre il 4% è rappresentato proprio dalle prestazioni extra. La parte maggiore arriva proprio dai lavoratori contrattualizzati come operai, categoria che comprende anche gli operatori della raccolta e dello spazzamento. Tra salario base, indennità e premi vari il costo a carico dell'azienda (e quindi del Comune) è di 291,9 milioni di euro l'anno. Per i quasi mille dipendenti che invece lavorano dietro una scrivania (952 per l'esattezza) il costo annuo supera i 46 milioni. Per i 22 dirigenti e i 53 quadri invece il costo totale è di 8,2 milioni all'anno.
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