Ama, il bando esclude Bina: la regia oscura della Muraro

Ama, il bando esclude Bina: la regia oscura della Muraro
di Mauro Evangelisti
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Domenica 18 Dicembre 2016, 09:34

Oggi partiranno, dalla stazione Tiburtina, i primi treni con i rifiuti indifferenziati destinati in Austria. L'operazione è slittata per alcuni problemi tecnici, ma anche per uno strano incendio avvenuto nel centro di trasferenza vicino all'impianto del Salario. In Ama la fase di turbolenza è destinata ad aggravarsi, visto che il direttore generale Stefano Bina è ormai allo scontro aperto con l'amministratore unico, Antonella Giglio.

SVOLTA
Le dimissioni sono pronte, sarebbero già state spedite, poi c'è stato il terremoto dell'arresto di Marra, ma già martedì potrebbe essere l'ufficialità dell'addio. C'è un altro particolare che segnala, in modo definitivo, la incompatibilità tra Bina e la gestione dei rifiuti che fa riferimento all'ex assessore Paola Muraro e all'amministratore unico da lei voluta, Antonella Giglio. Da sapere: Bina non è un dirigente ereditato dal passato. Al contrario, è stato scelto proprio dalla giunta a 5 Stelle e benedetto dai vertici milanesi del Movimento, vale a dire dalla Casaleggio Associati. Il fatto che lui stesso si chiami fuori dalla gestione Muraro-Giglio, soprattutto dalla macro struttura voluta dall'ex assessore che ha messo i suoi uomini di fiducia nei posti chiavi dell'Ama, è un elemento importante. E la risposta del duo Muraro-Giglio non è tardata: il testo del bando per la ricerca del nuovo direttore generale dell'Ama che va scelto entro due settimane, indica alcuni requisiti che di fatto rendono impossibile a Bina presentare la sua candidatura. Il candidato deve avere diretto in passato una società del settore con almeno 500 dipendenti per cinque anni. Bina ha guidato la municipalizzata di Voghera che ha dimensioni più ridotte e quindi, scherza qualcuno, sembra un bando contra personam.

VERTICI
Potrebbe favorire invece qualche dirigente interno dell'Ama che risulti più vicino alla Muraro. Formalmente dimissionaria perché indagata, Paola Muraro secondo molti continua a contare in Ama, sia perché comunque Antonella Giglio l'ha scelta lei (si tratta di una avvocata esperta in contratti, non con competenza specifica nella gestione dei rifiuti), sia perché con la macro struttura imposta proprio poche ore prima di dimettersi ha messo nei posti chiave coloro di cui si fida. Bina, preoccupato anche dai recenti sviluppi giudiziari, ha tentato di congelare l'operazione: prima ha chiesto alla Giglio di rinviare la riorganizzazione della macro struttura, lasciando passare la delicata fase natalizia, poi si è dovuto arrendere e in queste ore ufficializzerà le dimissioni. E se nei giorni scorsi, prima delle dimissioni, la Muraro si è presentata in alcuni impianti al fianco di alcuni esponenti dei sindacati di base, dalla Cgil funzione pubblica, Natale Di Cola, attacca: «I metodi delle nomine della Raggi mi preoccupano quanto gli strascichi della gestione». Un particolare interessante: il mandato della Giglio dura tre anni e non sarebbe comunque facile rimuoverla.

REGIONE
In queste ore, in una azienda in cui prevale l'incertezza e il direttore generale di fatto è stato sfiduciato, la situazione della raccolta dei rifiuti è di nuovo in affanno. Una decina di giorni fa, l'allora assessore Paola Muraro ha incontrato il suo omologo in Regione, Mauro Buschini. E' tornata all'attacco sulla richiesta di usare il tritovagliatore di Rocca Cencia di proprietà di un privato, per potere chiudere il Tmb di Salaria. Buschini le ha spiegato che quell'impianto di Rocca Cencia non è utilizzabile perché non rientra nel piano dei rifiuti. Inoltre, ha incalzato la Muraro sul tema dell'individuazione della discarica di servizio per Roma. Gli animi si sono riscaldati: la Muraro ha preso tempo, spiegando che si sarebbe continuato a utilizzare anche le discariche in provincia di Latina e Frosinone. Buschini, che è originario della Ciociaria, non l'ha pesa bene.

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