«Ascolteremo la loro proposta - puntualizza il presidente dell'ordine Luca Conti - e faremo le nostre valutazioni, riferendo dell'esito all'assemblea degli iscritti. I colleghi umbri sono preoccupati per l'ipotizzata cancellazione del distretto di Perugia, si tratta di stabilire come la loro posizione possa conciliarsi con la nostra».
Iniziativa, pare di capire, che potrebbe non essere estranea alla posizione espressa dalla presidente dell'Umbria che ha auspicato, nei mesi scorsi, il passaggio del tribunale di Rieti dalla competenza della Corte di Appello di Roma a quella di Perugia, così da salvare il distretto umbro. Si vedrà. A Rieti, invece, si sono delineate due correnti: la prima punta all'ampliamento della competenza territoriale all'ex mandamento di Palombara e ad altri paesi della Sabina romana, l'altra propende apertamente per un passaggio in Umbria senza indebolire (anzi potenziandolo) il tribunale.
Ma l'organizzazione giudiziaria reatina sta vivendo anche un altro momento, legato alle problematiche sollevate dall'avvocatura in merito a diversi aspetti dell'attività. Si va dall'invocata migliore pianificazione delle udienze penali Ruoli con troppi processi) ad altre problematiche, quali un rinnovato dialogo tra avvocati e giudici in sede civile, passando per un miglioramento del lavoro nelle cancellerie dove il personale risente di alcuni vuoti nell'organico. Tutti argomenti che verranno affrontati dal consiglio dell'ordine in un incontro (da stabilire) con il presidente del tribunale Francesco Mele.
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