All'asta l'immobile delle “Tre Porte” in via della Verdura, nasce l'idea dell'azionariato popolare per farne un bene comune

All'asta l'immobile delle “Tre Porte” in via della Verdura, nasce l'idea dell'azionariato popolare per farne un bene comune
di Antonio Bianco
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Domenica 9 Luglio 2023, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 12:02

RIETI - Lo stabile delle Tre Porte finisce all’asta e la cooperativa di comunità “Campagna sabina”, che gestisce i locali, lancia una campagna di azionariato popolare per l’acquisto dell’immobile di via della Verdura. Ma bisogna fare in fretta, perché entro il 19 luglio bisogna versare la somma di 41 mila euro solo per partecipare all’asta tenuta al tribunale di Rieti. Questo è un primo passo per comprare l’edificio – al momento la cooperativa paga l’affitto – e farlo diventare un bene comune per la città. Dopodiché la cooperativa avrà 120 giorni per fare l’offerta di acquisto che parte da una base d’asta di oltre 400 mila euro. Una corsa contro il tempo per quello che è ormai un punto di riferimento per associazioni no profit, cittadini e anche universitari che qui trovano un posto accogliente dove studiare. 

L'appello. L’iniziativa è stata presentata ieri mattina alla stampa nella struttura di via della Verdura dalla presidente Laura Ciacci. «Le Tre porte è diventato in questi anni – esordisce – uno spazio civico importante per la città. Oltre alle attività generatrice di sostegno economico e di promozione del territorio, questo è uno spazio aperto e a disposizione gratuita di tutta la comunità per svolgere le proprie attività e dove tutti hanno trovato la propria casa». Il ristorante è l’attività più conosciuta, ma tante sono le iniziative fatte in questo spazio sociale. 
«La nostra è una casa della comunità – continua Ciacci – un’idea di economia diversa, di un’economia basata su cibo, turismo e cultura.

Non solo, promuoviamo l’agricoltura locale e i piccoli produttori del nostro territorio. Tra gli obiettivi il dare spazio alle necessità dei cittadini, associazioni, istituzioni e imprese».

La storia. Lo spazio da sei anni, fu aperto nel 2017, è stato sempre messo a disposizione per attività sociali e culturali. «Questo è un punto di riferimento per tanti – sottolinea la presidente – un luogo certo dove trovare spazio che altrove è difficile trovare, disegnando così anche una prospettiva di inclusione concreta. Infatti, spesso nei nostri spazi convivono esigenze diverse, sia sociali sia conviviali». Senza dimenticare l’impegno sociale della cooperativa che da sempre offre opportunità di lavoro a persone in condizioni di disagio. 

L'idea. «Adesso purtroppo tutto questo – conclude Ciacci – rischia di non avere prospettiva almeno che non si riesca a comprare l’edificio. Anche perché non si può pensare di stare sempre in affitto, a parte i costi che dobbiamo pagare per mantenere l’intera struttura». E lancia l’appello: «Acquistiamola tutti insieme, come comunità, e rendiamola un bene comune permanete per tutta la città». 
Si può donare qualsiasi importo, il minimo sono di cinque euro, mentre da 50 euro in su si diventa socio sostenitore della cooperativa sociale “Campagna sabina”. L’Iban è IT72U0306909606100000197201.

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