Terremoto e tasse: sale la protesta
di tutti gli esclusi dalle esenzioni

Terremoto e tasse: sale la protesta di tutti gli esclusi dalle esenzioni
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Venerdì 18 Agosto 2017, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 13:29
RIETI - Sergio Pirozzi si gode il successo della partita sulle zone franche urbane: «E’ come avessimo vinto una gara di Champions, ora davvero le nostre attività economiche e commerciali hanno il 100% di esenzione da tasse e contributi», dice da Radio Amatrice, rivelando alcuni retroscena – «Devo dire grazie al presidente dei Tributaristi Riccardo Alemanno per aver scovato l’intoppo» – e concedendo l’onore delle armi al premier Gentiloni e al Commissario Errani. Per il sindaco di Amatrice il principio resta quello della coperta: «Quando è corta, il buon padre di famiglia prima pensa al figlio con la broncopolmonite, poi a quello col raffreddore». E il criterio più semplice e trasparente lui l’aveva suggerito non ieri, ma a novembre scorso: «Si diano aiuti e sgravi solo ai Comuni con le zone rosse». Non fosse altro per evitare la serie (che puntualmente è seguita) di contraddizioni ed effetti «indesiderati».

LE OSSERVAZIONI DI ASCOM
Nando Tosti (Ascom) richiama l’attenzione sul mondo del commercio: «Così com’è congegnata la norma, solo le imprese di Accumoli e Amatrice e qualcuna di Leonessa e Borbona godranno a pieno dei benefici della zona franca urbana. Le imprese reatine e di altri comuni sono praticamente fuori, non raggiungendo la soglia del 25% del calo di fatturato tra il secondo semestre 2015 e il secondo semestre 2016. Ma sono pienamente esposte alla concorrenza di chi, nuovo del territorio, se vuole aprire qui un’attività imprenditoriale godrà di sgravi ed esenzioni. In questo modo si rischia di dare il colpo di grazia a chi faticosamente sta tentando di resistere nonostante la crisi».

LE CRITICHE DELLA CNA
Ragionamento analogo lo fa Enza Bufacchi (Cna) per il mondo dell’artigianato e della micro impresa: «Quasi nessuna impresa, ad eccezione di quelle di Amatrice e Accumoli, rientrano nell’esenzione e questo nonostante un drastico calo dei fatturati. Bisognerebbe includere anche i primi mesi del 2017 nel computo del decremento produttivo per l’accesso alla zona franca urbana, per non dire del timore della concorrenza delle nuove imprese, che invece entrano di diritto nel godimento dei benefici».

LE DITTE INDIVIDUALI
Altro problema sollevato dalla Bufacchi, i contributi delle imprese individuali e di quelle familiari, senza dipendenti, diffusissime nel reatino. «Decreto e circolare prevedono esclusivamente l’esonero del versamento dei contributi dei lavoratori dipendenti: per loro, e solo per loro, si potrebbe prevedere l’esonero dal versamento dei propri. Questa misura sarebbe molto utile per le nuove imprese, specie di giovani che provano a darsi un futuro attraverso la valorizzazione di qualche risorsa locale. Imprese anche piccolissime ma di cui c’è bisogno per fare sviluppo locale e per arginare l’esodo dai nostri piccoli centri, a cui il terremoto ha dato solo una spinta ulteriore». Per la Bufacchi, il restringimento delle misure ai soli comuni più colpiti potrebbe infatti essere un boomerang: Amatrice e Accumoli non si salvano da sole, si salvano solo se restituiamo una possibilità di sviluppo a un territorio più ampio». Intanto slitta a settembre (da metà agosto) l’apertura del centro commerciale «Monti della Laga» che la Regione sta approntando lungo la Salaria per i commercianti di Accumoli rimasti senza negozi.
 
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