Ricostruzione, i commercianti
di Amatrice alzano la voce:
o si riapre Corso Umberto
o noi facciamo una serrata

Ricostruzione, i commercianti di Amatrice alzano la voce: o si riapre Corso Umberto o noi facciamo una serrata
di Alessandra Lancia
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Giovedì 15 Febbraio 2018, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 13:42
RIETI - Amatrice città chiusa: con Corso Umberto ancora a tutti gli effetti «zona rossa» si passa in auto solo se autorizzati dal Comune. E le autorizzazioni sono di solito riservate ai residenti impegnati nelle operazioni di recupero e alle ditte al lavoro per lo sgombero delle macerie. Ma dall’Associazione commercianti di Amatrice arriva un appello-ultimatum: «Riaprite Corso Umberto al traffico se non volete che chiudiamo noi i nostri negozi».

«Tutti parlano di ricostruzione, tutti concordano che le infrastrutture sono essenziali ma finché il Corso resta chiuso al traffico Amatrice è inaccessibile dalla Salaria – dice a Il Messaggero il presidente Enrico Marini – In paese si arriva solo col lungo giro per le frazioni: poteva andare bene nella fase dell’emergenza ma adesso basta. La Regione ha investito 7 milioni di euro per allestire i due centri commerciali, ma senza la vecchia strada che riporti dritta al paese rischiano di essere soldi buttati. Noi commercianti ci siamo dati un tempo per valutare se e quanto si riesca a resistere in queste condizioni. Vogliamo capire se e quando il Corso verrà definitivamente riaperto al transito: devono darci risposte certe, diversamente siamo pronti alla serrata».

A domanda semplice, risposta complessa: «Corso Umberto è ancora zona rossa, con le operazioni di recupero e di rimozione delle macerie in centro storico siamo al 70% - spiega il responsabile del Coi, Fabrizio Cola – Questo significa che ci sono ancora beni privati da tutelare e finché c’è la zona rossa c’è anche l’Esercito ai varchi a controllare».

Quanto tempo pensate che occorra per ultimare il lavoro?
«Il tempo che ci serve: forse un mese, forse qualcosa in più. Calcolate che sono aperti contemporaneamente 6 cantieri, tre dedicati alla messa in sicurezza degli edifici di pregio e tre per le demolizioni e lo sgombero delle macerie: è nostro interesse completare le operazioni quanto prima. Faccio anche presente che al momento ci sono 400 permessi di transito su Corso Umberto e che il resto della viabilità locale è perfettamente percorribile. Capisco che c’è da fare qualche chilometro in più per arrivare ad Amatrice ma siamo in un momento morto per il turismo. Appena ultimati i lavori di sgombero riconsegneremo il Corso al Comune che valuterà come e quando riaprire al traffico».

Intanto domenica prossima è il Comitato 3,36 a chiamare a raccolta la popolazione di Amatrice per fare il punto su Sae, servizi pubblici, commercio e allevamento, qualità dell’aria e ricostruzione. Riguardo alla qualità dell’aria l’Arpa Lazio ha rimesso il 2 febbraio al Comune il suo report sul monitoraggio del PM10 nel periodo novembre-dicembre 2017: con un valore massimo consentito al giorno di 50 µg al metro cubo, la media del periodo registrata nelle due stazioni di rilevazione (campo sportivo e plesso scolastico) è stata di 7,2 e 7,4 µg al metro cubo.
 
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