Terremoto, primi cinque indagati per crolli case popolari ad Amatrice

Terremoto, primi cinque indagati per crolli case popolari ad Amatrice
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Martedì 18 Luglio 2017, 20:12 - Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 15:15
RIETI - Cinque persone indagate per i reati di omicidio colposo, disastro colpo e lesioni colpose in cooperazione tra loro in relazione al crollo della palazzine ex Iacp di piazza Sagnotti ad Amatrice, dove la notte del 24 agosto dello scorso anno morirono 19 persone.

Si tratta di Ottaviano Boni di 79 anni direttore tecnico della Sogeap, impresa appaltatrice dei lavori di costruzione, di Luigi Serafini di 84 anni amministratrore unico della stessa società, di Franco Aleardi di 84 anni all'epoca presidente pro tempore dell'Istituto autonomo case popolari, di Maurizio Scacchi di 63 anni geometra dipendente della Regione Lazio e di Corrado Tilesi di 85 anni, che all'epoca della costruzione delle due palazzine era assessore del Comune di Amatrice.

«Le palazzine sono state costruite molto male, e questo non si è verificato per altre palazzine costruite nella stessa piazza dalla stessa impresa. Sono andati a risparmio, un problema di costi e di profitti. Il fatto che si tratti di un edificio costruito dallo Stato ci addolora, bisognerebbe fare di più, laddove c'è una responsabilità pubblica le cose appaiono sicuramente di una gravità maggiore». Lo ha detto il Procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva.

«Tutti i pilastri risultavano molto sottili, con spessore prevalente pari a 20 centimetri, e la loro armatura era esigua». E' quanto scrivono i pm della Procura di Rieti nell'atto che dispone la conclusione delle indagini preliminari nell'inchiesta sui crolli delle palazzine ex Iacp di piazza Sagnotti ad Amatrice in seguito al sisma della scorsa estate. Crolli che causarono la morte di 19 persone e il ferimento grave di altre tre.

Archiviate invece, nei mesi scorsi, molte altre inchieste, tra le quali quella sulla caserma dei carabinieri e quella sull’ampliamento del palazzo comunale, mentre erano andate avanti quelle sulle palazzine di piazza Sagnotti, crollate in mezzo ad altri edifici rimasti pressoché indenni, e quella sull’albergo ristorante Roma, in via dei Bastioni, al centro negli anni ‘90 di una lunga vicenda giudiziaria per gli abusi edilizi legati al suo ampliamento, conclusasi con una sentenza di prescrizione in Cassazione dopo cinque processi.
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