Terremoto, per la ricostruzione
delle case private Pirozzi spinge:
«Basta l'autocertificazione»

Terremoto, per la ricostruzione delle case private Pirozzi spinge: «Basta l'autocertificazione»
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Giovedì 30 Novembre 2017, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 12:59
RIETI - Faccia a faccia tra il commissario alla ricostruzione Paola De Micheli e il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi lunedì alla Presidenza del Consiglio. Un incontro dal quale Pirozzi esce soddisfatto: «Si sta valutando la possibilità di ricomprendere anche le imprese familiari nel perimetro delle esenzioni su tasse e contributi previste nell’ambito della zona franca urbana. Lo dicevo da mesi, non fosse altro perché nei nostri comuni la maggior parte delle imprese sono così e la loro esclusione era una cosa assurda».

Più complessa la questione che attiene alla materia urbanistica e alla ricostruzione propriamente detta. Pirozzi, in ragione dell’inaccessibilità dell’archivio comunale dov’erano custoditi tutti gli atti amministrativi, chiede di ovviare alla mancanza di certificati che attestino la regolarità urbanistica e amministrativa delle case e dei palazzi da riparare o ricostruire con una semplice autocertificazione. «Ci siamo fatti fare un parere pro-veritate dall’avvocato Antonio D’Aloia per avere indicazioni su come procedere in assenza degli atti comunali cartacei risalenti a prima del sisma. Sulla base di questo parere abbiamo predisposto un modulo per l’autocertificazione: secondo noi è l’unico modo per sbloccare la situazione della ricostruzione e della riparazione danni. La commissario ha preso i nostri documenti e si è riservata una valutazione, ricordando che in materia urbanistica è la Regione che è sovrana. Come Comune chiediamo che venga prevista una norma ad hoc per Amatrice e che venga inserita in manovra. Aspettiamo per vedere se questa norma sarà inserita o meno. Diversamente la faccio io come procedura interna comunale».

La materia è scivolosa, come sempre quando c’è di mezzo l’urbanistica: la Ricostruzione finanzia sì le case e i palazzi distrutti ma a patto che fossero in regola. E questa certezza sugli immobili di Amatrice non c’è. Quello che invece è certo è che la macchina della ricostruzione, o anche solo della riparazione dei danni lievi, fatica a mettersi in moto. Nel maxi emendamento al decreto fiscale approvato in Senato sono previste una serie di norme destinate a velocizzare le procedure, tipo la moltiplicazione delle stazioni appaltanti, l’incremento delle centrali di committenza, l’affidamento ai Comuni (non più al solo Ufficio ricostruzione) delle istruttorie e rilascio titoli edilizi.

E mentre proprietari e tecnici già lavorano ai progetti e alle richieste fondi, non è ultimata la fase dell’emergenza: gli ultimi dati sulle sae parlano di 617 casette consegnate su 821 previste. E il secondo inverno post terremoto è ormai arrivato.
 
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