Rieti, brilla la matricola Poggio Mirteto:
sarà ripescata in Prima categoria
Sautelli: "Chini nuovo tecnico"

La formazione del Poggio Mirteto
di Renato Leti
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Martedì 24 Maggio 2016, 15:37
POGGIO MIRTETO – La conquista della Prima categoria in soli due anni di attività agonistica non capita tutti i giorni e averlo realizzato in un paese dove esiste già un’altra squadra che milita nell’Eccellenza costituisce per i protagonisti un autentico punto d’orgoglio. E’ la storia, breve ma intensa, della Asd Poggio Mirteto Calcio fondata nell'agosto del 2014, vincitrice del campionato di Terza categoria lo scorso anno e classificatasi al secondo posto in questa stagione nel girone C di Seconda: una posizione che permetterà alla società mirtense di essere ripescata per disputare il prossimo campionato in Prima categoria.

Ripercorriamo l’entusiasmante “avventura” di questa società con il dirigente Marco Sautelli.

Come è nata la Asd Poggio Mirteto Calcio?

Per iniziativa di un gruppo storico di amici “zoccolo duro” animati dalla voglia di realizzare un progetto per tutti i giocatori e gli abitanti del luogo, longevo e privo di rimborsi: insomma, una questione di solo cuore e attaccamento al paese. Il nostro sogno ha potuto prendere forma con l’approdo di nuovi e giovanissimi dirigenti, infaticabili e meravigliosi amici abbinati all’inserimento nel gruppo di giocatori più giovani disposti ad aiutare la “vecchia guardia” su tutti i fronti, sia in campo che fuori.

E’ soddisfacente il secondo posto in classifica conquistato quest’anno?

E’ entusiasmante! Essere giunti al secondo posto con un distacco di un solo punto (64) dal Monteleone Sabino (65) ha coronato una stagione in cui, su 28 gare, abbiamo conquistato 19 vittorie, 7 pareggi e 2 sole sconfitte: 64 gol realizzati e 16 subìti. Un secondo posto che ci ha permesso l’accesso alla prima Categoria.

Chi ha guidato la squadra in questi due anni?

Il primo allenatore è stato Francesco D’Amico con cui abbiamo vinto il primo campionato di Terza categoria: era anche lui un esordiente in panchina ed ha proseguito il suo lavoro per oltre metà campionato anche in Seconda, per lasciare poi lo scettro a Daniele D’Ambrogio.

A Poggio Mirteto, nel 2014, c’era già una squadra di calcio in Promozione: come è nata l’idea di fondare una nuova società?

L’intento basilare è stato quello di riunire tanti giocatori del posto sparsi qua e là che avevano perso motivazioni e voglia di fare sport. Si è così deciso di formare una squadra tutta nostra dove potevamo giocare tutti insieme, uniti nello stesso progetto e per amore della maglia. In effetti così è stato, visto che la tenacia e il desiderio di remare tutti nella stessa direzione ci ha permesso di compiere il doppio salto di categoria in soli due anni.

I giocatori sono tutti di Poggio Mirteto?

La maggior parte sì, tranne pochissimi provenienti dai paesi limitrofi: comunque ragazzi che frequentano e hanno vita sociale qui a Poggio Mirteto.

Come si può definire questa stagione sportiva appena conclusa?

Eccezionale! Qualche piccolo rammarico c’è ma a farla da padrone sono state le vittorie e le soddisfazioni che questo splendido gruppo ha portato a casa, visto e considerato che a far fronte alla nostra compagine c’erano delle vere e proprie corazzate che hanno investito ingenti risorse economiche per centrare lo stesso obiettivo che noi abbiamo raggiunto a titolo gratuito.

Quali sono le prospettive per il prossimo campionato? I giocatori saranno gli stessi oppure no?

Confermiamo tutta la rosa e in estate arriveranno sicuramente delle sorprese. Per ora abbiamo scelto Federico Chini come nuova guida tecnica mentre per i giocatori potrebbero esserci alcuni movimenti da pianificare. Per quanto riguarda gli obiettivi, cercheremo di raggiungere la salvezza il prima possibile. Dopotutto siamo un grande gruppo, quindi chissà…sognare non costa nulla!

La coabitazione al campo Valletonda con La Sabina crea problemi? Come sono i rapporti con questa società?

E’ partita subito con il piede giusto e c’è stata la massima collaborazione tra le due società. Basta sapersi organizzare e non creare futili problemi.

I momenti migliori e quelli meno belli dalla fondazione ad oggi?

La nota dolente purtroppo è l’aspetto economico: la ricerca dei fondi per pagare l’iscrizione e per acquistare il materiale necessario. Per il resto, problemi normali che si verificano in ogni spogliatoio ed in ogni società; non è tutto rose e fiori per nessuno.

I giocatori di spicco della squadra?

Applauso generale per un gruppo solido e compatto: remiamo tutti nella stessa direzione. Spendiamo due parole per Patrizio Avenali, il nostro capitano nonché bandiera del calcio locale. Bisogna salire di livello, e di molto, per trovare un giocatore così; tra l’altro è stato uno dei fautori del progetto “Poggio Mirteto Calcio” fin dall’inizio.

Al Valletonda la vostra squadra richiama un pubblico maggiore de La Sabina: c’è un motivo?

Ovvio, la nostra è una squadra interamente del posto, cosa c’è di più bello? Non finiremo mai di ringraziare tutte le persone che ci sostengono: senza di loro non sarebbe lo stesso! Credo che l’essere “socialmente” seguìti e sostenuti sia la vittoria più bella. “Che bello è quando esco di casa…per andare allo stadio…a veder la mirtense…oooh ooohh eeehhh…”: questa la cantano tutti ed a tutte le età; gran bella soddisfazione!

Le difficoltà che incontra una società come questa?

La difficoltà maggiore è quella economica, per il resto non ci spaventa nulla. Ci rimbocchiamo le maniche e inizia il duro lavoro fin da adesso: bisogna darsi da fare per l’anno prossimo e vogliamo che tutto proceda per il verso giusto. Per far sì che ciò avvenga, non bisogna mai abbassare la guardia!
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