Rieti, Scopigno per il tour de force
serve battere il fungo
Le foto/ E resta il nodo dei costi di gestione

Lo Scopigno questa mattina
di Christian Diociaiuti
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Mercoledì 15 Luglio 2015, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 16:25

RIETI - Il manto erboso dello Scopigno non è pronto per sostenere due squadre Chiazze marroni, vistose, molto vistose, erba che “frigge” calpestandola.

È la situazione che si registra allo Scopigno, in cui c’è fermento, in attesa di vedere giocare sulla propria erba – o quel che ne rimane – la Lupa Castelli Romani in Lega Pro e il Rieti in Serie D. Il manto erboso del Centro D’Italia ha bisogno di manutenzione ed anche in maniera urgente, considerato che ambo i campionati iniziano i primi di settembre, e che in pieno agosto ci sono le Coppe. L’erba dello stadio reatino ha subito un vistoso calo di forma negli ultimi quindici giorni: alla visita del responsabile impianti della Lega Pro (era il 26 giugno) il verde era il colore imperante, al posto del marrone che sconvolge ora la bomboniera calcistica del Lazio Nord, più volte definito il secondo impianto del Lazio dopo l’Olimpico.

FUNGO “MORTALE”

Chiaramente non è colpa dei Testimoni di Geova, che hanno animato una partecipata tre giorni la scorsa settimana ed hanno lasciato la struttura in condizioni conosciute neanche nell’inaugurazione di 19 anni fa (“sono stati impeccabili” ha detto il sindaco Petrangeli).

E non è neanche colpa dei calciatori, che non lo calcano dal 20 maggio; il principale imputato sembra essere un fungo, che prolifica ed a cui va messo un freno, pena la perdita di un terreno di gioco già compromesso e per il quale si discute ogni estate. La questione del terreno di gioco ora è acuita dal fatto che dovranno giocarci due team, peraltro in campionati impegnativi.

URGE MANUTENZIONE

La manutenzione si rende necessaria anche viste le sollecitazioni previste nella stagione 2015/2016: quel che si prospetta, infatti, non è più una gara ogni due settimane e qualche allenamento, come accadeva fino allo scorso anno; allo Scopigno – in cui intanto si attende l’avvio dei lavori sulla recinzione per la sicurezza, necessari per la Lega Pro - se i calendari Lnd e Lega Pro rispetteranno l’alternanza tra le due inquiline, si giocherebbe una volta ogni domenica, senza contare gli allenamenti che potrebbero esser richiesti dai tecnici per entrare in “confidenza” col terreno di gioco prima del match.

CHI PAGA?

Ma se dovessero esser fatti i lavori, chi paga? Il Rieti, la Lupa o il Comune di Rieti, che di soldi ha detto di non averne? Anche questo nodo va sciolto, insieme a quello di affitti e utenze. Regole chiare, magari lette a tutti davanti allo stesso tavolo, per non scontentare nessuno e fare figli e figliastri, rischiando di spaccare ulteriormente una città che, invece, avrebbe sempre più bisogno di unità, collaborazione e soprattutto di familiarizzare col calcio.

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