Rieti, non riesce più a respirare ma
gli fissano l'esame solo tra un anno

Rieti, non riesce più a respirare ma gli fissano l'esame solo tra un anno
di Emanuele Laurenzi
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Domenica 7 Agosto 2016, 09:07 - Ultimo aggiornamento: 16:11
RIETI - Una sensazione di affanno e una crescente difficoltà a salire le scale e, in generale, a svolgere tutte le attività più comuni. Una visita dal medico e, anche in considerazione dell’età avanzata - 81 anni per la cronaca - la richiesta di effettuare un ecocolordoppler ai vasi sovra aortici. Fin qui tutto regolare, non fosse che per indagare su quell’affanno il nostro anziano paziente, da due decenni già in pensione, dovrà attendere esattamente un anno: la visita, infatti, è stata fissata per il 4 agosto del 2017.

Ovviamente un’alternativa c’è: basta rinunciare all’esenzione, aprire il portafogli, sborsare circa 150 euro e in pochi giorni, se non in poche ore, si può fare lo stesso esame a pagamento. L’ennesima storia di malasanità e liste d’attesa assolutamente fori controllo arriva ancora una volta da Rieti, a pochi giorni da altri due casi eclatanti che hanno riguardato nefrologia e ancora cardiologia. Troppo, davvero, soprattutto se si ripensa alle promesse fatte poco più di due anni fa dall’allora neonominato direttore generale, Laura Figorilli.

LA STORIA
L’ultima vittima in ordine di tempo è un ottantunenne reatino, che ieri ha raccontato la sua drammatica esperienza a Il Messaggero. «Da qualche giorno ho difficoltà a respirare – spiega l’uomo – e ho una forte sensazione di affanno. Fatico a fare le scale e altre azioni comuni. Per questo mi sono rivolto ad un medico». Vista l’età del paziente, il medico ha deciso di prescrivere un esame di approfondimento e chiesto un’ecocolordoppler ai vasi sovraortici. Un esame che dura pochi minuti, di fatto un’ecografia che consente di vedere il flusso sanguigno all’interno dei vasi e permette di vedere in maniera chiara eventuali ostruzioni, prevenendo ictus o arresti cardiaci.

«Mi sono rivolto al centro di prenotazioni – spiega l’uomo – e ho richiesto la visita. Ero cosciente del fatto che avrei dovuto attendere un po’, ma speravo in un mese o un mese e mezzo. Invece, la prima data disponibile al de Lellis è quella del 4 agosto del 2017. Mi sono alterato, ho protestato ma mi è stato risposto che il sistema dava solo quella data». Nel caso in cui l’uomo soffrisse di occlusione delle arterie, il trascorrere dei mesi potrebbe essere fatale. Una soluzione, in realtà, ci sarebbe.

L’ALTERNATIVA
Andando su internet si trovano diversi centri anche a Rieti che svolgono lo stesso esame, ovviamente a pagamento. Il costo oscilla tra i 120 e i 150 euro e i tempi di attesa sono al massimo di una settimana, ma solo perché siamo in agosto. Chiamando una delle tante strutture di Roma, si ottiene un appuntamento anche in poche ore. «Io non ho la possibilità di spendere soldi – spiega l’uomo – perché vivo solo di pensione. Per me non è neanche facile spostarmi per raggiungere altri centri. Si tratta di una situazione insostenibile, non so come fare».

Problemi con le liste di attesa c’erano stati anche nelle settimane scorse. Una donna di quasi 70 anni, con invalidità civile, aveva cercato di prenotare una prova da sforzo a Rieti. Dal centro prenotazione si era sentita rispondere che fino a giugno 2017 non si facevano neanche più prenotazioni. Un’attesa più lunga di quella che si deve fare a Roma. Non è andata meglio a nefrologia, con il primario costretto a chiudere l’ambulatorio per mancanza di personale e le visite non urgenti rimandate di oltre 2 mesi. Dopo tante promesse non mantenute, la situazione della sanità sabina resta drammatica.
 
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