Gli ambiti di lavoro individuati nel documento riguardano l’analisi dei fenomeni di mobilità sanitaria, la mobilità ospedaliera e specialistica ambulatoriale e le problematiche specifiche delle aree di confine. In particolare nell’accordo si sottolinea che la mobilità sanitaria per essere governata debba essere ben conosciuta e quindi dovranno essere preliminarmente approfondite le problematiche specifiche degli scambi tra le due Regioni, individuando le diverse tipologie di domanda a cui il fenomeno risponde e l’eventuale livello di inappropriatezza.
Relativamente alla mobilità ospedaliera e specialistica ambulatoriale si conviene che ricoveri e prestazioni specialistiche costituiscono le aree a cui vanno rivolti prioritariamente gli interventi di governo dei flussi di mobilità per migliorare l’appropriatezza clinica e organizzativa, favorendo il trasferimento delle attività dal regime di ricovero a quello ambulatoriale, adottando criteri di accesso alle prestazioni omogenei fra le due Regioni. Infine, per quanto riguarda le problematiche specifiche delle aree di confine vengono indicate nell’atto come il tema di maggior interesse, in quanto costituiscono l’ambito per sperimentare concretamente l’idea di un federalismo solidale.
A tal fine verrà approfondita la possibilità di definire accordi relativi a tali aree, per garantire la miglior qualità e continuità assistenziale in un sistema funzionalmente integrato di servizi che sappia valorizzare le opportunità presenti in un’ottica di ottimizzazione complessiva delle risorse impegnate. Le due Regioni potranno inoltre individuare ulteriori specifici settori assistenziali di comune interesse per i quali verranno sviluppati programmi su scala regionale o in ambito territoriale.
Per dare attuazione all’accordo verrà definito uno specifico Piano di attività, il cui tetto di riferimento è il dato 2013, con possibilità di rivalutazione per gli anni successivi al primo. Per la definizione dei Piani di attività il documento affida alle rispettive Direzioni Regionali la valutazione e proposta di accordi finalizzati a garantire la miglior qualità e continuità assistenziale in un sistema funzionalmente integrato di servizi che sappia valorizzare le opportunità presenti in una ottica di ottimizzazione complessiva delle risorse impegnate.
Le parti si impegnano inoltre ad effettuare il monitoraggio dell’attività e, qualora, in particolari aree, emergano eventuali scostamenti rispetto all’andamento atteso, ad intervenire al fine di eliminare le criticità. Con il presente accordo in merito alla gestione della mobilità, le due Regioni intendono definire le regole e le modalità per la gestione delle attività che caratterizzeranno, nel periodo di vigenza, i rapporti tra loro.
Relativamente alla qualificazione dell’offerta, il rapporto strutturato tra le Regioni comporta – si legge nel documento – l’assunzione di responsabilità dirette sulla effettiva qualità delle cure, in termini sia di qualità dei servizi offerti sia di qualità percepita dall’utenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA