Coppa Città di Rieti
col rischio maltempo,
Galetto al comando

Giorgio Galetto
di Giacomo Cavoli
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Giovedì 18 Agosto 2016, 09:41

RIETI - L'instabilità comincia di nuovo ad attanagliare la zona di volo della Coppa Città di Rieti. Quattro giorni erano già andati persi durante la Coppa del Mediterraneo: questa mattina, i percorsi di volo dovranno forse di nuovo appoggiarsi all'utilizzo delle aree task come già accaduto ieri, per scongiurare il rischio di incontrare i rovesci segnalati già a poca distanza dall'aeroporto, come quelli che si presenteranno sul Terminillo. Ieri, la fine della giornata ha premiato la scelta del direttore di gara Aldo Cernezzi di privilegiare la convergenza a nord diretta fino alla Val Topina, evitando alla quarantina di volovelisti della Coppa punti di virata a sud, già all'ora dei decolli sotto la minaccia di un fronte temporalesco che però, quest'oggi, rischia invece di cingere d'assedio il Ciuffelli da nord.
 

IL DUO PINNI-LANZIERI E GIORGIO GALETTO AL COMANDO DELLA COPPA CITTA' DI RIETI

I protagonisti delle classifiche dei due gruppi di gara sono invece quelli dei Campionati Europei di Rieti 2015. Giorgio Galetto è il migliore di giornata nel Gruppo 1 (140.54 km/374.27 i km minimi o massimi da poter percorrere con le aree task, 252.13 km la media ponderata): a bordo del Ventus cxa, Galetto vola veloce quasi quanto due giorni fa aveva fatto Alvaro De Orleans (138 km/h del vice presidente Fai contro i 133 di Galetto), segno che la buona convergenza tra analisi meteo e task setting, fino ad ora, si è dimostrata a prova d'errore, indirizzando i volovelisti del Ciuffelli verso le zone più favorevoli anche nelle giornate maggiormente incerte. Con tre giorni ancora da volare, inutile immaginare classifiche stabili: Galetto è appena rientrato sul podio, ma su di lui premono Alvaro De Orleans, terzo, e, al primo posto, l'editore Alberto Sironi. Vittorio Pinni e Paola Lanzieri sembrano invece sempre più destinati all'oro del Gruppo 2 (tra i 176.08 km minimi e i 360.09 massimi): ad eccezione della prima prova, è dal giorno di Ferragosto che non mancano un podio quotidiano, sempre più affiatati nella vita e in volo: lei fra le quote rosa di Fly Pink, il sodalizio femminile che raggruppa le voloveliste italiane, tra le quali Elena Fergnani e Margherita Acquaderni, fra le più quotate del momento; la prima per la sua progressiva crescita sportiva, la seconda apprezzata per eventuali incarichi ai vertici del volo a vela nazionale e non solo.
 

VITTORIO PINNI, MEDAGLIA QUASI CERTA A RIETI 2015

Paola Lanzieri, lo scorso anno, fu capitano della squadra italiana impegnata agli Europei di Rieti 2015: sguardo vispo e occhi dolci, la Lanzieri era la chioccia degli umori di Casa Italia, così come era stato ribattezzato il lembo di campeggio del Ciuffelli dove Sandro Montemaggi, ogni giorno, accoglieva i freschi azzurri al mattino, trasformati in rottami fumanti di gioia, rabbia o rassegnazione al termine di giornate dove restava ben poco della tanto sbandierata sportività di De Coubertin. Al terzo giorno d'Europeo, fu della Lanzieri l'ironia nel definire i temi di volo assegnati quasi "da concorso fotografico", vista la lunghezza dei task con tutti i punti di virata annessi. Ogni tanto, poi, c'era da consolare anche il suo Vittorio Pinni, in classe Standard insieme a Vittorio Squarciafico, che però finì rovinosamente fuoricampo in un bosco di Civitella Roveto alla quinta giornata d'Europeo: così, l'Italia perse la possibilità di vincere la medaglia come miglior nazione della Standard - quasi un'impresa, ma non impossibile - e Pinni si ritrovò da solo, col coltello fra i denti e senza più nulla da perdere soprattutto dopo il decimo di dodici voli quando, terzo in classifica assoluta, finì fuoricampo in una delle giornate più disastrose che gli Europei di Rieti ricordino. Forse una giornata storta fin dall'inizio, forse una défaillance nelle scelte di volo o un colpo di sfortuna: di certo, quel giorno, c'era soltanto la preoccupazione che trapelava dai volti del cerchio magico azzurro quando, alle 19.30, Pinni era ormai probabilmente a quote bassissime: alla fine, il sollievo generale per l'atterraggio all'aviosuperficie di Terni, che mitigò la frustrazione di una giornata difficile per tutti, gettata al vento per chi non riuscì a rivedere la pista del Ciuffelli, e che fece perdere a Pinni - l'azzurro forse più brillante di tutta Casa Italia, nelle tattiche di volo - la possibilità di conquistare la medaglia data più per certa fra tutte quelle dei cinque italiani rimasti in gara. Al termine delle nove giornate di volo, Vittorio Pinni fu sesto assoluto in classe Standard.
 

IL CIELO IRRICONOSCIBILE DI GIORGIO GALETTO

A Giorgio Galetto, i Campionati Europei di Rieti riservarono invece un cielo così traditore che, dopo tanti anni di fiducia, riuscirono persino a cancellare il sorriso dal volto di uno dei cavalieri dell'aria che l'Italia tiene più stretti a sé. Il primo giorno - insieme a Luca De Marchi - Galetto, in disaccordo già al mattino con i temi di volo assegnati, fu tra i dodici sopravvissuti dei 24 piloti totali in gara nella 15 Metri: l'altra metà, invece, finì fuoricampo. Aiutato come tutti gli azzurri di Casa Italia dai briefing "carbonari" di Ezio Sarti, al terzo giorno la sfortuna smise d'attanagliare il povero Giorgio: dopo due giornate sottotono, Galetto ritrovò la marcia giusta, cavalcò il tema da 479 km e chiuse al sesto posto, settimo totale. Alla quinta giornata, la "Valle Gialla" - in gergo la zona di Trasacco - fu invece l'incubo di giornata della 15 Metri tricolore, dove Galetto e De Marchi finirono a quota e velocità basse, riuscendo miracolosamente ad entrare nel cerchio dei 30 km della prima area task di San Biagio, prima di riprendere a volare e non senza l'incubo dei temporali in zona. E dopo tre giorni di sosta forzata a causa del maltempo, il nervosismo di Galetto serpeggiava ormai vistosamente: con il vento da est che stava momentaneamente cambiando reputazione alla Valle Reatina e senza quello da sud-ovest che Galetto si aspettava per poter sfoderare il volo in dinamica sui costoni rocciosi, specialità del volovelista di montagna, il campione di Bayreuth '99, oro al Grand Prix del 2011 e argento ai World Air Games del 2009 confessò che "un'estate così, a Rieti, non è il massimo. Avrei voglia di poter fare di più, ma è come sentire di non averne le possibilità". Il 14 agosto, ultima giornata di volo - dopo i 14 fuoricampo su 24 del giorno precedente, che avevano di nuovo rovesciato la classifica, riaprendo così i giochi per molti rimasti nelle retrovie - Galetto e De Marchi apparivano come i dominatori quasi assoluti di giornata: poi pian piano, con l'arrivo dei logger di volo all'ufficio scoring fu definita meno ottimisticamente la loro posizione assoluta agli Europei di Rieti: quinto De Marchi, sesto Galetto, che non è riuscì mai ad allontanarsi troppo dalla metà classifica dei piazzamenti di giornata, tradito da un cielo che negli anni passati lo aveva sempre fatto sentire come a casa. Il suo sesto posto finale, però, possedeva l'archetipica bellezza del piazzamento di un Europeo di scena in un cielo quasi irriconoscibile e che, tra tante difficoltà, non ha offuscato la stella di Giorgio Galetto.
 

 Task e classifiche all'indirizzo: http://www.soaringspot.com/en_gb/coppa-citta-di-rieti-2016-rieti-2016/

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