A far sorgere perplessità sui costi a carico dei due partecipanti sono state le ultime comunicazioni inviate da Ito: «A un mese dall'apertura del bando e a pochi giorni dalla sua chiusura, dal Giappone ci hanno fatto sapere che, per garantire lo scambio, sarebbe stato necessario possedere un'assicurazione di viaggio, oltre ai soldi per i trasporti locali di Ito, per l'ingresso a musei e mostre e che, ai i due ragazzi, sarebbero stati garantiti colazione e cena, ma non il pranzo. A questo punto - continua Bizzoca - mi chiedo anche come sarebbero stati trattati, se per dieci giorni non fossero stati seguiti nell'intera giornata». Così, nonostante le cinque richieste di partecipazione pervenute in risposta al bando, «l'unica soluzione è stato bloccarlo - prosegue Bizzoca - in attesa di capire meglio quali siano le richieste da parte di Ito. Ma per mandarli in Giappone sarà comunque necessario indirne uno nuovo con i costi aggiornati, anche se non so quando ciò sarà possibile». Per il momento, le valigie restano a terra.
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