Rieti, vaccini: corsa
per mettersi in regola

Vaccinazione
di Daniela Melone
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Giovedì 8 Febbraio 2018, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 11:46
RIETI - Mentre infuriano le polemiche politiche, manca poco al termine ultimo - il 10 marzo - per presentare alle scuole le certificazioni che attestano l'avvenuta vaccinazione (o la volontà di attivare un percorso) per i dieci vaccini obbligatori previsti dalla «legge Lorenzin». Per i genitori inadempienti sono previste una serie di misure di richiamo e, se persiste la volontà di non vaccinare, la legge prevede l'esclusione del bambino dalla frequenza della scuola dell'infanzia. Per i genitori dei ragazzi che frequentano la scuola primaria scatteranno invece sanzioni pecuniarie. Ma ad oggi la situazione in provincia è in via di definizione. «In alcune scuole chiedono certificati, in altre no spiega Stefano Marci, referente del consultorio pediatrico La Regione sta ancora organizzando il tutto. La prossima settimana avremo una riunione per capire a che punto siamo con l'attivazione di una piattaforma regionale nella quale andranno a confluire tutti i dati forniti dalle scuole, che saranno incrociati con quelli a disposizione delle Asl». Nel Lazio, secondo i dati della Regione, la copertura dei vaccini obbligatori è al 97%. Alte le percentuali anche a Rieti e provincia dove sono 21mila circa gli studenti da 0 a 16 anni. Di questi, 4mila al momento dell'entrata in vigore della nuova legge dovevano ancora regolarizzare, quasi tutti in modo parziale, le vaccinazioni. Il numero, al 31 dicembre, è stato però più che dimezzato grazie al grande lavoro svolto dalla Asl reatina.
«Abbiamo recuperato molte situazioni - commenta Marci - anche grazie a chi ha portato certificati di avvenute vaccinazioni fatte in altre province, soprattutto dalle zone di Antrodoco, Valle del Salto, Magliano. Ad oggi sono un centinaio, anche meno, i minori non vaccinati in tutta la provincia, anche se molti di loro hanno iniziato il percorso di vaccinazione e magari hanno già effettuato il primo richiamo. I genitori, attuando la procedura prevista dalla legge, inviano raccomandate nelle quali chiedono colloqui per informazioni su eventuali vaccinazioni, poi capita che non si presentano ma chiedono nuovi appuntamenti. Possono anche iscrivere i figli a scuola, grazie alla raccomandata inviata che dimostra la volontà di attivare un percorso. Chi non si vaccinerà andrà convocato tre volte, dopo dovrebbe essere notificata la sanzione, ma le Regioni non si sono ancora pronunciate sulle procedure».
Le dosi di vaccino somministrate nel 2017 sono state 23.009 contro le 16.211 del 2016. Gli incrementi maggiori si sono avuti per la vaccinazione antimorbillo-parotite-rosolia (+ 70%). Nel 2017, sono state somministrate il doppio delle dosi, rispetto al 2016 anche relativamente alle meningiti di gruppo B (da 1725 a 3986 dosi) e a quelle di gruppo C (da 2130 a 4294 dosi). «Tutto ciò aggiunge Marci - ha portato ad un miglioramento delle coperture vaccinali: a 24 mesi la copertura per morbillo-rosolia-parotite ci vede al 94%, l'esavalente si attesta al 97%, lo pneumococco al 94%».
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