Rieti, Università: disco verde da Roma

Palazzo Dosi
di Antonio Bianco
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Giovedì 11 Giugno 2020, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 13:48
RIETI - Università, disco verde da Roma.
La Sapienza” approva la ricognizione dei debiti: per la Sabina Universitas significa chiudere il bilancio in attivo.
Comune di Rieti e Fondazione Varrone dovranno sciogliere i loro dubbi sul futuro del Consorzio nell’assemblea dei soci.

L’assemblea dei soci della Sabina universitas – nelle scorse settimane – aveva “congelato” il bilancio consuntivo 2019 perché mancavano «le condizioni formali» per approvarlo. E per questo era stato rinviato al cda (poi allargato agli stessi soci) del consorzio. Il documento “formale” che i soci avevano richiesto era la “Ricognizione situazione debitoria” fatta dalla Sapienza, ovvero i crediti effettivi che l’università vanta nei confronti della società consortile reatina.
L’altro ieri il documento è passato al vaglio del consiglio di amministrazione dell’università romana (l’ordine del giorno è consultabile sul sito online dell’ateneo, manca soltanto l’ufficialità della notizia).
E dovrebbe essere trasmesso, nelle prossime ore, al reggente Regnini (nella foto
), che poi lo sottoporrà ai revisori dei conti e al cda, per passare poi una volta per tutte all’esame dell’assemblea dei soci. «Il cda della Sapienza – conferma Regnini – ha approvato il documento che puntualizza che i conti, che avevamo portato in assemblea, sono rispondenti a quelli che abbiamo presentato in bilancio. Nei prossimi giorni comunicherò tutto al consiglio di amministrazione, che dovrebbe confermare la bozza di bilancio da portare poi in assemblea». Una buona notizia, dunque. «Si tratta di un documento di ricognizione dei debiti – continua – perché c’era una partita debit e crediti con la Sapienza che doveva essere puntualizzata e dove mancavano delle corrispondenze». Questo era il motivo principale che aveva portato, appunto, i soci a non approvare il bilancio 2019.
«Perché i dati indicati non erano suffragati da un atto formale della stessa Sapienza», aggiunge Regnini. Una circostanza, questa, che secondo i soci avrebbe potuto incidere sul risultato finale del bilancio consuntivo, che come anticipato da Il Messaggero nei giorni scorsi dovrebbe comportare un utile di 81 mila euro. La ricognizione della Sapienza, secondo quanto riferisce Regnini, dovrebbe portare a questo punto alla conferma dell’utile, mentre un esito diverso avrebbe potuto compromettere in modo definitivo il bilancio dell’ente reatino, con conseguente messa in liquidazione della società consortile. «Adesso – conclude – qualora si volesse mettere in liquidazione la società (che resta una delle opzioni sul tavolo, ndr) viene fatta per scelta dei soci e non per obbligo di legge. Ora con questo documento della Sapienza abbiamo la certezza che la questione bilancio possa trovare una sua conclusione».
Questa la vicenda bilancio, ma sul tappeto c’è anche quella legata al futuro della società consortile. Cioè cosa intendono fare i soci rispetto al contenitore Sabina universitas. Non si esclude neanche «una nuova gestione alternativa dei corsi universitari in caso di messa in liquidazione del consorzio». Ora per capire le reali intenzioni di Comune e Fondazione Varrone, anche alla luce della ricognizione della Sapienza, non resta che aspettare la prossima assemblea dei soci.
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