Rieti. Trasporti, infrastrutture, sanità,
i sindacati contro la Regione:
«Risposte o mobilitazione»

Una manifestazione
di Alessandra Lancia
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Domenica 29 Maggio 2016, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 00:17
RIETI - Trasporti, sanità, infrastrutture, acqua: Cgil, Cisl e Uil rispolverano l’antica «vertenza Rieti» e bussano alla porta del presidente della Regione Nicola Zingaretti per intavolare una discussione. Si va con le buone, per trattare e provare a portare a casa qualche risultato per Rieti, ma pronti a chiamare il territorio alla mobilitazione se le risposte non arriveranno. Primo atto, una richiesta ufficiale e urgente di incontro, firmata dai segretari provinciali Filippi, Bianchetti e Paolucci d’intesa con i rispettivi livelli regionali.

LE QUESTIONI APERTE
«La questione dei trasporti, della sanità, delle infrastrutture, dell’acqua, aggiunte alle molteplici e delicatissime vertenze industriali e alla riorganizzazione istituzionale che ha finito per bloccare l’attività della Provincia sono aspetti vitali per tutti noi», scrivono i segretari di Cgil, Cisl Uil che in questa vertenza contano di mobilitare giovani, famiglie, anziani, e i lavoratori espulsi dal ciclo produttivo. «Sappiamo e vogliamo che questo possa e debba essere il tempo delle scelte e, soprattutto, per capire se Rieti possa e debba avere un futuro sostenibile nel contesto della Regione Lazio – aggiungono Filippi, Bianchetti e Paolucci – Ma è, soprattutto, il tempo della ritrovata unità tra tutti gli attori istituzionali affinché facciano corpo comune con le organizzazioni sindacali, per rappresentare le istanze vitali del territorio sabino».

Ma sulla capacità del sindacato di riuscire a coagulare le rivendicazioni del territorio e di mettersi alla testa di una nuova stagione di mobilitazione è lecito dubitare, e non solo per la nota apatia reatina. Cgil e Cisl vengono da una lunga fase di appannamento sul territorio, dovuta alla riorganizzazione interna che ha finito per fagocitare Rieti nel contesto romano. La Uil di Alberto Paolucci, al contrario, si è caratterizzata in questi anni con una forte personalizzazione ma anche qui è lecito chiedersi cosa e quanto ci sia rimasto dietro le prese di posizione del segretario provinciale. E’ la crisi dei corpi intermedi: sta colpendo tutti e dappertutto, e Rieti non fa eccezione. Ciò nonostante – o forse proprio per uscire dal cono d’ombra di questi ultimi tempi – Filippi, Bianchetti e Paolucci provano a rimettere il sindacato su strada e a rispolverare vecchie battaglie, mai tramontate.
D’altronde i problemi da risolvere sono ancora e sempre gli stessi e da decenni.

RISPOSTE O MOBILITAZIONE
«Dal presidente Nicola Zingaretti ci attendiamo risposte serie e concrete sui tempi e sulla modalità di attuazione e soluzione dei punti portati alla sua attenzione – scrivono i segretari di Cgil, Cisl e Uil - la nostra è e sarà una mobilitazione non di semplice facciata, perché è in ballo il destino socio-economico di Rieti. Attendiamo con fiducia l’avvio di un confronto a carte scoperte e di autentica prospettiva». Da Filippi, Bianchetti e Paolucci un messaggio anche alla «filiera dem» alla Regione e in Parlamento: «Valutino se sia ancora il caso di innalzare sterili proclami o dichiarazioni di mero collateralismo quando invece serve portare a casa soluzioni che assicurino a Rieti e alla provincia un domani di certezze». Non proprio carezze.
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