LA STORIA
“Tutto è nato da una semplice trattativa di mercato, ci hanno proposto una giocatrice forte e noi dopo aver verificato che non c’era nessun problema legale ed avendo avuto tutti i permessi necessari (Federazione Internazionale di Volley, Federazione Italiana e Brasiliana) abbiamo solo pensato che sapeva giocare a pallavolo ed abbiamo scelto come le altre. Sapevamo che avrebbe scatenato un certo interesse mediatico ma non ci vediamo nulla di strano - spiega Giangrossi. - E’ una ragazza come le altre per me, pensiamo solo a come svolgere bene il nostro lavoro, è una donna e deve essere rispettata come tale". Una donna di 1.93 centimetri. "Vedo molta ipocrisia nelle squadre che si stanno lamentando - aggiunge - alcune delle quali erano pronte ad averla tra loro. Considero queste polemiche inutili, ci sono anche molte ragazze con caratteristiche fisiche come lei, che tra l’altro per effettuare la trasformazione con tutte le cure alle quali si è sottoposta è diventata meno forte di prima”.
IL PARERE
Il coach spera che tutto questo scalpore nei suoi confronti finisca presto: “Lei non vuole più sentire il suo nome da uomo, è come un ritorno al passato, noi l’aiuteremo a farla stare bene. In palestra è stata accolta benissimo, si è fatta subito volere bene da tutti come una sorella maggiore”. Il reatino commenta l'ingresso in campo nell’ esordio casalingo contro il Delta Informatica Trentino: “Ovazione. E’ stata accolta alla grande: altro che sud retrogrado”.
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