Rieti, sisma: sette anni e ancora tanti i processi pendenti

L'udienza in un processo (Archivio)
di Emanuele Faraone
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Lunedì 28 Agosto 2023, 00:10

RIETI - A sette anni dal sisma, sono diversi i processi ancora aperti al tribunale di Rieti. Qualche settimana e i processi - quelli aperti e in attesa del primo grado di giudizio - torneranno nel palazzo di giustizia di largo Bachelet. In piena fase dibattimentale rimane il procedimento sul tragico crollo del b&b “La margherita” a Saletta di Amatrice, il cui collasso causò la morte di tre persone, ospiti della struttura (una giovane coppia e la madre di lui). Il processo vede imputati otto soggetti tra tecnici, funzionari e titolari del b&b. Per tutti le accuse sono di omicidio colposo e disastro colposo.

In corso. In corso anche il processo per il crollo dell’istituto femminile opera pia “Padre Giovanni Minozzi” di Amatrice, sotto le cui macerie persero la vita sette donne, tre suore e quattro ospiti che soggiornavano a pagamento nella struttura.

La procura di Rieti aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio del direttore dei lavori e del tecnico comunale per i reati di disastro colposo, crollo di edificio e omicidio colposo plurimo.

Il rapporto. Altri procedimenti penali sono invece passati in “archivio” tra sentenze di primo grado, appelli e giudizi civili. Quello sul crollo della vela campanaria della chiesa dei santi Pietro e Lorenzo di Accumoli - che uccise la famiglia Tuccio - ha visto l’assoluzione di tutti gli imputati: l’ex sindaco Stefano Petrucci e l’ingegner Matteo Buzzi, «perché il fatto non costituisce reato» e gli architetti Pier Luigi Cappelloni, Angelo Angelucci, Mara Cerroni, l’ingegner Alessandro Aniballi e il geometra Giuseppe Renzi «perché il fatto non sussiste». A marzo, poi, la conferma delle condanne in appello per il crollo delle due palazzine gemelle ex Ater di piazza Sagnotti ad Amatrice, il cui collasso causò 19 vittime. La Corte d’Assise di Appello di Roma ha condannato a 9 anni il direttore tecnico dell’impresa costruttrice Sogeap e a 5 anni un geometra del Genio civile. Nel processo erano imputate anche altre due persone, nel frattempo decedute. Disposto il non luogo a procedere per Luigi Serafini, per incapacità irreversibile di partecipare al processo. 
A sentenza – nel primo grado, a giugno - il procedimento penale sul crollo della residenza privata ottocentesca di “Villa Olivia” a Sommati di Amatrice (vittime due coniugi irlandesi e un ragazzo inglese di 14 anni). Il tribunale di Rieti ha assolto («perché il fatto non sussiste») i tre tecnici coinvolti, a vario titolo, nei lavori di ristrutturazione dell’edificio. 
A settembre 2022, l’assoluzione («perché il fatto non sussiste») per l’ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, Ivo Carloni, Giovanni Conti, Maurizio Scacchi e Valerio Lucarelli dalle accuse di disastro colposo e omicidio colposo plurimo, per il crollo della palazzina ex Ina-Casa sotto le cui macerie persero la vita sette persone. A maggio si è concluso il primo grado di giudizio per il crollo del palazzo nobiliare “D’Antoni” in corso Umberto I 83 ad Amatrice che ha visto la condanna del progettista e del direttore dei lavori e l’assoluzione degli altri tre imputati (tecnici e funzionari). Nel 2022, la sentenza di primo grado per le vittime (7 ospiti) nel crollo dell’ hotel ristorante Roma di Amatrice il cui unico imputato rimasto in vita, l’ingegner Ottaviano Boni - all’epoca direttore dei lavori - è stato condannato a 5 anni e 6 mesi.

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