LE STRUTTURE DA CANCELLARE
Eppure questo è l'orientamento che è andato maturando in questi mesi di incontri «a fari spenti» in Regione: via le strade di Cantalice e Micigliano, via gli impianti dell'Acqua Santa e dell'Acerella e via anche il Conetto, la pista simbolo del Terminillo. Era tutto ieri su Il Messaggero: anticipazioni sul progetto Tsm rivisto e notevolmente corretto che la sindaco di Cantalice, Silvia Boccini, non ha gradito. Ma che nessuno, né ufficialmente né ufficiosamente, può smentire perché è di questo che si ragiona da mesi tra Rieti e Roma. E stiamo al tavolo di ieri mattina, che nonostante le tensioni striscianti, si conclude con una nota del presidente Rinaldi condivisa dai sindaci di Rieti, Leonessa, Cantalice e Micigliano. «Si è discusso dell'ipotesi di revisione del progetto alla luce dei rilievi mossi dagli uffici tecnici regionali in riferimento alla procedura di ottenimento della Valutazione di impatto ambientale - recita la nota - Tutti abbiamo convenuto sulla necessità di rivedere il progetto per limitare l'impatto ambientale e allo stesso tempo per garantire una crescita armonica dell'offerta turistica della montagna per tutto l'arco dell'anno». Messa così sembra che da ottobre ad oggi non sia successo niente. In realtà, sono cambiati più volte i dirigenti regionali incaricati di seguire il progetto reatino e su iniziativa degli stessi valutatori di Tsm sono stati suggeriti i tagli di cui si è detto, tagli che sono una condizione essenziale per ottenere la valutazione di incidenza.
PETRANGELI AVANTI SPEDITO
Ed è qui che le strade tra sindaci si dividono. Simone Petrangeli - che ha sfilato il dossier Terminillo alla vice Pariboni - spinge per arrivare rapidamente all'approvazione del progetto rivisto e alleggerito, all'insegna del «Terminillo montagna buona per tutti e 365 giorni dell'anno». E nelle dichiarazioni che rilascia a Rtr si dilunga sulla necessità di modifiche al progetto «che tengano conto di tutto, non solo delle piste». Sulla scia di Rieti anche Micigliano col sindaco Emiliano Salvati che parla di «progetto rivisitato, soft, ma che tenga conto di tutti i comuni e di tutti gli aspetti, invernali e estivi».
LA BOCCINI PROTESTA
La sindaco di Cantalice Boccini a Il Messaggero dice invece altre cose: «In questo momento c'è una gran confusione. Ognuno che si avvicina al progetto lo ridimensiona sempre di più. Se c'è da fare sacrifici per l'ambiente noi li faremo ma se questo è un giochetto per farci approvare un progetto che non c'è più noi non ci stiamo. Non siamo disponibili a spendere un euro in più di progettazioni se prima la Regione non indica con chiarezza quello che si può tenere e quello che va tolto». Poi il messaggio alla «filiera dem»: «A Cantalice siamo abituati a muoverci compatti, partito e amministratori. Fino ad oggi siamo stati fiduciosi nelle garanzie degli organi sovracomunali. Da ora in poi non più».
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