Rieti, al Terminillo Film Festival
i big da Raoul Bova a Placido

La platea con (tra gli altri) Raoul Bova
di Daniela Melone
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Domenica 7 Febbraio 2016, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 17:27
RIETI - Clima di festa con tanto sole e tantissima gente alla ricerca di uno scatto o di un autografo. Il giorno clou del Terminillo Film Festival trascorre tra conferenze affollatissime, proiezioni e premiazioni. “Per noi che nella vita facciamo gli sciatori nei boschi questa è stata una impresa. Siamo riusciti però a realizzare un sogno insieme a tanti amici”. Parla così l’ideatore della manifestazione, Alessandro Micheli, dal palco del cinema Tre Faggi salutando i tanti presenti nella sala.

Troppo pochi i 370 posti a sedere, tanta gente è dovuta restare fuori e non ha potuto assistere alla proiezione dei corti in programma, alle premiazioni, all’anteprima del film “Lo chiamavano Jeeg robot”. La miglior regia va a “Il camerlengo” del reatino Marco Castaldi che ha ringraziato i genitori per il supporto avuto. Migliore attrice Stella Egitto, miglior attore Gabriele Farci, migliore web series Segreti, miglior produzione a Massimiliano Girvasi con “Cast Away – Le faremo sapere”, premio Rai Cinema Channel a DindDalò che porta a casa mille euro e l’acquisto dei diritti. Miglior corto D.U.G.U. di Michela Andreozzi. Un premio è andato poi a Michele Placido.

“Vedere giovani giovanissimi impegnati nel cinema – ha detto – fa capire che non abbiamo lavorato male. Ringrazio tutti per l’ospitalità ricevuta, ovunque siamo andati ci hanno accolto con una simpatia e un favore che mi hanno colpito. Ho inoltre trovato una qualità cinematografica importante”. In prima fila Raoul Bova con la compagna Rocio Munoz Morales. Lui ha ricevuto il premio “Amico del Terminillo” e la promessa del conferimento della cittadinanza onoraria a Rieti.

E’ il sindaco Simone Petrangeli ad annunciarlo “Raoul è uno dei primi sponsor del nostro territorio – ha esordito il sindaco – proporrò il conferimento al prossimo consiglio comunale”. Ringraziando, Bova ha ricordato ai reatini i posti meravigliosi e impagabili che hanno, invitando l’amministrazione a sostenere sempre la Rieti Film Commission, consapevole di come il cinema sia un veicolo straordinario per la promozione del territorio. Lo sa bene Paolo Genovese che ha ottenuto la cittadinanza onoraria di Paros, isola greca al centro del film “Immaturi”.

“L’estate dopo il film – assicura Genovese – L’isola ha ottenuto un boom di prenotazioni, 400% in più”. Al Terminillo basterebbe anche molto meno. Maurizio Mattioli, ricorda quando alla fine degli anni 60 si organizzavano i pullman dalla stazione Termini per venire a sciare a Terminillo. “Partivamo alle cinque di mattino – dice tornando indietro con la memoria – durante il viaggio nascevano i primi amori, c’erano le canzoni di Rita Pavone. Il Terminillo avrebbe meritato una migliore attenzione”.

Nel diario tenuto dall’artista Santina Eleuteri, molto apprezzata la sua mostra “Mitico Terminillo”, Mattioli ha lasciato una dedica rivolta alla montagna luogo di ricordi felici e spensierati” così come Enrico Vanzina che ha scritto “Rivedo con emozione 50 anni dopo il Terminillo”. Il Festival chiuderà domani alle 16 con la proiezione, gratuita, del film “Sei tutto quello che voglio” alla presenza del regista Dado Martino. Co produttori i reatini Cristian Bianchetti e Rossano Eleuteri.
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