Rieti, Comunali: oggi il Tar decide
sul ricorso di Simone Petrangeli

Petrangeli e Cicchetti
di Alessandra Lancia
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Giovedì 5 Ottobre 2017, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 13:57
RIETI - Comunali 2017, il Tar del Lazio deciderà oggi sul ricorso dell'ex sindaco Simone Petrangeli per l'annullamento dei verbali e degli atti del ballottaggio del 25 giugno, e la «rinnovazione totale o parziale del voto». Alla base del ricorso, «gravi e numerose irregolarità e anomalie» che avrebbero inficiato la procedura elettorale. Otto le sezioni «attenzionate», i cui verbali presenterebbero «errori, omissioni e incongruenze» anche macroscopiche.

IL CONTENUTO
In ballo dunque, non c'è il «recupero» di voti persi sull'avversario perché dati per nulli o per bianchi, ma una serie di anomalie tali da pregiudicare complessivamente la correttezza del voto o almeno dello scrutinio. L'attenzione è sul numero delle schede: i conti, almeno nelle 8 sezioni «attenzionate», non tornano mai, ma su tutte spicca il caso della sezione 47, dove a fronte di 559 elettori iscritti, il presidente aveva dichiarato il sabato di essere in possesso di 601 schede salvo ritrovarsene 602 la domenica. Ed è su questa scheda «stranamente» comparsa nel corso delle operazioni di voto che i ricorrenti hanno richiamato l'attenzione dei giudici, prefigurando una modalità «fraudolenta» nella sua circolazione. Discorso analogo nella sezione numero 1, dove a fronte di 532 votanti alla fine si sono ritrovate 533 schede votate. Mancano invece all'appello due schede nella sezione 5. Clamorosi anche gli errori che si evidenziano in altri verbali, con centinaia di schede che mancherebbero all'appello: e qui la censura è anche per l'Ufficio centrale che ci mise tre giorni per convalidare il risultato del ballottaggio ma che, a detta dei ricorrenti, avrebbe svolto le sue verifiche «con gravi superficialità», ignorando i macroscopici errori che pure si potevano rilevare dai verbali, compilati in alcuni casi in maniera «palesemente inattendibile» se non anche in modo «approssimativo e contradditorio».

LO SCENARIO
Dunque, è questo quadro di errori, confusione, e anche sospetti che pesa sullo spoglio del voto di ballottaggio, e non solo il risultato di misura con cui Cicchetti ha battuto Petrangeli (99 voti). Oggi il Tar ha davanti a sé tre strade: rigettare il ricorso oppure accoglierlo. Nell'accoglierlo può dare direttamente per buone le contestazioni di Petrangeli e quindi annullare in tutto o in parte il voto e disporne la ripetizione (è l'ipotesi più radicale ma anche la meno probabile) oppure nominare un verificatore a cui affidare il compito di ricontrollare verbali e schede (e questo è il risultato minimo a cui puntano Petrangeli e i suoi). L'aria, in casa Petrangeli ieri era di soddisfazione: «Dalla durata e dal tono dell'udienza è apparso chiaro l'interesse dei giudici a valutare il nostro ricorso», dice l'ex sindaco. Cicchetti, dal canto suo, si dice «sereno per il responso del Tar», e convinto che non sarà un tribunale a rivoltare il voto. «Sono tranquillo anche nell'ipotesi in cui si dovesse tornare a votare», ci tiene a precisare. Altra precisazione: «E' vero che per sostenere le spese del ricorso ci siamo autotassati con gli assessori e il presidente del consiglio comunale, ma nulla è stato chiesto né ai consiglieri né ai partiti della coalizione e di conseguenza nulla ci è stato rifiutato». Sandro Grassi (FI), Paolo Trancassini (Fdi) e Roberto Donati (IoCiSto) confermano.
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