Rieti, 14 nuotatori reatini pronti
per attraversare lo stretto di Messina:
«Sarà un'esperienza unica»

Alcuni dei reatini che saranno protagonsiti dell'impresa
di Alessandro Como
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Lunedì 24 Luglio 2017, 12:21 - Ultimo aggiornamento: 12:23
RIETI - Il 31 luglio 14 reatini cercano l'impresa attraversando a nuoto lo stretto di Messina. Stefano Battisti, Andrea Battistini, Guglielmo Capponi, Andrea Chiucchiuini, Francesco di Marco, Dario Franchi, Fausto Giraldi, Marco Giraldi, Pierluigi Giraldi, Andrea Innocenzi, Andrea Lunari, Matteo Mastroiaco, Alessandro Paolucci, Andrea Troppa: sono loro a comporre il gruppo dei 30 che lunedì prossimo si renderà protagonista della cosiddetta “traversata dello stretto”. Le acque tra le due sponde di Scilla e Cariddi che collegano il mar Tirreno con il mar Ionio saranno teatro dell’evento che, in caso di condizioni meteo avverse, si svolgerà il primo di agosto.

«Era una cosa di cui si parlava da tempo e quest’anno siamo riusciti a concretizzarla – spiega uno dei protagonisti, Guglielmo Capponi – ci siamo rivolti alla Cooperativa Colapesce Primo che organizza quest’evento seguendo le disposizioni della Capitaneria di Porto. La traversata non è una gara e i nuotatori saranno divisi in gruppi da 3/4 persone sulla base dei tempi che ciascuno fornirà sui 3 km. Per i più veloci la preparazione è stata basata sulla distanza da percorrere, che varia a seconda delle correnti (dai 3,5 ai 4,3 km). Tuttavia non tutti i partecipanti provengono dal “mondo del nuoto” e quindi ognuno ha seguito una preparazione adeguata alle proprie capacità e possibilità».

La traversata ha destato curiosità ed interesse tanto da portare molti amici e conoscenti a chiedere continuamente informazioni sull’evento, il quale sarà visibile, per mezzo di una diretta streaming, sul gruppo Facebook “Traversata stretto di Messina 2017”, che ha ormai raggiunto quasi 1000 membri. «Alcuni dei partecipanti tenteranno di fare sia l’andata che il ritorno, sarà un’esperienza unica e lo spirito che ci anima – conclude – è semplicemente quello di poter dire io l’ho fatto».
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