RIETI - La ditta di trasporti convenzionata con l’Istituto superiore “Aldo Moro” di Passo Corese non riesce a trovare un autobus che possa permettere a Samuele, alunno con disabilità iscritto al secondo anno dell’Istituto tecnico tecnologico coresino, di salire a bordo in sicurezza, così per lui, per gli studenti della sua classe e di altre nove classi della scuola, la gita, fissata per il 21 aprile a Napoli, rischia di saltare. La comunicazione della scuola è arrivata alle famiglie martedì e, all’interno dell’e-mail, si spiegava che nonostante il viaggio nella città partenopea fosse stato organizzato con congruo anticipo rispetto alla data di partenza, l’azienda che si è aggiudicata l’affidamento dell’appalto per il turismo scolastico si è detta non in grado di fornire un autobus dotato di pedana di sollevamento indispensabile per l’ingresso sull’autobus di persone che non possono camminare.
La famiglia. Stando così le cose, la scuola ha comunicato di essere costretta a rinunciare alla gita scolastica.
L'Istituto. Il preside dell’istituto “Aldo Moro”, Giovanni Luca Barbonetti, contattato telefonicamente, ha però assicurato che la vicenda non è ancora chiusa. «Sono due mesi che cerchiamo di reperire un autobus con la pedana per permettere al ragazzo di partecipare ed essendo noi una scuola inclusiva, perché la scuola o è inclusiva o non è scuola, abbiamo stabilito che o si parte tutti o nessuno - spiega Barbonetti. - Chiaramente la volontà è quella di effettuare il viaggio, per cui stiamo lavorando per trovare un mezzo adatto, anche grazie all’ausilio di alcune associazioni che ci stando supportando in questa ricerca. A mali estremi, qualora non venga reperito l’autobus con pedana, si potrebbe prevedere la partecipazione di un accompagnatore. Insomma da parte della scuola c’è la piena volontà di trovare una soluzione». E Federica, per permettere al figlio e agli altri studenti di svolgere la tanto agognata gita, li accompagnerebbe senza difficoltà. «Ho già dato la mia disponibilità a partecipare qualora sia indispensabile, perché la cosa più importante - conclude la mamma - è che Samuele riacquisti serenità e sicurezza e tutti possano vivere insieme questa esperienza».