Schneider, i sindacati strappano
bonus anche per chi vuole restare

Protesta Schneider
di Alessandra Lancia
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Giovedì 17 Aprile 2014, 06:01 - Ultimo aggiornamento: 11:36
RIETI - Schneider e sindacati di nuovo faccia a faccia ieri al ministero dello Sviluppo. Sul tavolo della discussione «l'exit strategy» da Rieti della multinazionale francese, ovvero il graduale sgancio dei lavoratori con mobilità e ammortizzatori sociali in attesa che la «Vertus» individui e presenti alla Schneider imprenditori interessati a rilevare lo stabilimento reatino e ad avviare una nuova fase di reindustrializzazione. «Di questo tema non si è parlato nel senso che non abbiamo avuto notizie su eventuali imprenditori interessati - chiarisce subito Luigi D'Antonio (Fiom) - Abbiamo però ribadito che la Vertus dovrà andare avanti col suo lavoro di ricerca per tutto il 2014 e, vera novità di oggi, che la Schneider si impegna a sostenere la reindustrializzazione del sito prevedendo non solo eventuali sostegni alla nuova impresa ma anche una sorta di «bonus» per ciascun dipendente reintegrato. Cifre ancora non se ne sono fatte ma intanto conta il principio, che è quello che non si mettono soldi solo sui lavoratori che se ne vanno ma anche su quelli che restano».

Più in generale azienda e sindacati hanno condiviso il ricorso alla cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività - che comporta un periodo di 12 mesi più 12 per i lavoratori interessati - e rivisto le proposte dell'azienda per i lavoratori interessati alla mobilità o al trasferimento in altri siti. La proposta iniziale prevedeva un incentivo all'uscita dal gruppo di 65mila euro se decisa dal dipendente entro agosto, e di 55mila euro se maturata entro dicembre e poi niente più. «Abbiamo invece convenuto di mantenere l'incentivo a 65mila euro per tutto il periodo della cigs», dice ancora D'Antonio. Ieri sera, di rientro da Roma, i segretari di Fim, Fiom e Uilm hanno riunito i lavoratori in assemblea per riferire i contenuti dell'incontro. Ogni ipotesi dovrà passare al vaglio dei lavoratori.