Rieti, Sabina universitas. I revisori dei conti: «Impossibile aumentare il budget»

Palazzo Aluffi
di Antonio Bianco
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Mercoledì 9 Giugno 2021, 00:10

RIETI - A fine mese si riunirà l’assemblea dei soci della Sabina universitas per votare il bilancio preventivo 2020/2021. Il Messaggero, intanto, è venuto in possesso della relazione del collegio sindacale, l’organo di vigilanza, proprio sul rendiconto economico. Che come si ricorderà era stato bocciato per la seconda volta – il 15 maggio scorso – da alcuni soci, tra cui il presidente della Fondazione Varrone D’Onofrio, il quale tra l’altro chiedeva di aumentare il budget di 200 mila euro. Il 26 maggio successivo si è riunito il cda che ha chiesto un parere sul tema all’organo di vigilanza. 
Ecco cosa hanno scritto il giorno dopo i tre membri del collegio sindacale: «In merito alla revisione del budget 2020/21, riteniamo di dover esporre in premessa una breve nota con le nostre osservazioni. Il preventivo economico di gestione (budget) contiene la previsione di competenza dei costi ordinari e straordinari di gestione». Queste le premesse, poi: «In una società consortile, come quella che gestisce il polo universitario di Rieti, il budget dev’essere chiuso in pareggio». Cosa diversa invece «il prospetto dei flussi monetari, che registra l’aspetto finanziario». 
Ovvero le operazioni di incasso e i pagamenti bancari. Dopodiché, il collegio sindacale non solo ritiene «anomalo parlare di budget 2020/2021 essendo già a oggi decorsi otto mesi di gestione», ma sarebbe «del tutto improprio e inutile modificare il contenuto del budget per prevedere nuovi costi la cui natura è indefinita». E a sostegno di ciò, i sindaci osservano «che l’esame della situazione patrimoniale ed economica del primo semestre mostra un andamento dei costi in linea con quelli del corrispondente periodo del precedente esercizio». E si sottolinea: «Ne è possibile ipotizzare nuove operazioni straordinarie nell’arco dei quattro mesi restanti». Ossia entro settembre, quando dovrà essere approvato il consuntivo. La mancata approvazione del budget non è del tutto indolore per il polo universitario, che potrà richiedere le quote societarie solo dopo l’approvazione dello bilancio preventivo. 
Tanto ché, a quanto si apprende, gli stipendi degli ultimi mesi sarebbero stati pagati con lo scoperto bancario. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare un anticipo del Comune ma si tratterebbero di fondi legati alla transazione con la Tuscia. In conclusione, il collegio sindacale «invita gli amministratori ad approvare il budget di esercizio, almeno due mesi prima dell’inizio dell’anno accademico». Come buona prassi vorrebbe.

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