Boom di stranieri per scelta in Sabina: la storia di due canadesi: «Qui siamo felici, non torneremmo più indietro»

James Johnstone e Richard Rooney
di Samuele Annibaldi
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Lunedì 16 Ottobre 2023, 00:10

RIETI - Se negli ultimi anni la definizione di “Sabinashire” è sempre più diffusa una spiegazione ci deve essere. Lo confermano i numerosi stranieri, soprattutto da Paesi anglosassoni, che si sono trasferiti a vivere, per scelta, nel Reatino: almeno 300 quelli che, dal 2000 a oggi, sono arrivati perché attratti dal territorio. In una provincia dove gli stranieri sono 13.400, il 9,78% del totale dei residenti.
Tra chi ha scelto il Lazio e la Sabina, non mancano storie originali. Come una che parte da Vancouver e arriva a Casperia.

La testimonianza. Per James Johnstone e Richard Rooney è stato un vero colpo di fulmine quello che dal Canada li ha condotti Casperia: qui, i due canadesi hanno messo su casa da poco, dopo essersi trasferiti una prima volta nel 2014 ed essere diventati famiglia, essendosi uniti civilmente 5 anni fa. «Conoscevamo l’Italia - spiegano - quella di Roma, Napoli, Ravenna e Pompei, ma volevamo un luogo non inflazionato turisticamente.

La scelta è stata la Sabina. Soggiorni brevi e informazioni su internet e siti specializzati, un periodo più lungo per assaporare la vita in un luogo magico ed eccoci qua. Abbiamo lasciato il Canada definitivamente, alla scoperta di quello che per noi è il nuovo mondo, una scelta di vita convinta e definitiva. Non torneremo indietro, se non come turisti, verso il Canada, dove a volte torniamo a trovare i parenti e poi di nuovo qui in Sabina, divenuta la nostra prima casa».

Il ritratto. James 67 anni e Richard 71 hanno casa nel centro storico del borgo di 1.200 abitanti. In Canada erano, rispettivamente, guida turistica di un’agenzia nipponica e dipendente di una società di telecomunicazioni. Ora, in pensione, coltivano la terra e promuovono la bontà gastronomiche della Sabina, dall’olio ai vini, fino ai prodotti tipici locali. «In Canada - spiega James - prodotti come l’olio extravergine d’oliva sono una rarità, oltre che costosissimi. Lo stesso per il vino, che costa il quadruplo rispetto alla Sabina. Qui siamo riusciti a scoprire il piacere di coltivare l’orto e prenderne i frutti, la raccolta delle olive, la campagna e un modello di vita slow».
James e Richard, prendendo parte attiva alle attività del paese, dove sono integrati perfettamente, dalle sagre come quella degli stringozzi alla polenta autunnale, non mancano mai agli appuntamenti, vestendosi da Santa Claus per la gioia dei bambini a Natale, fino a insegnare i balli tipici della loro terra d’origine in occasione di feste. «Siamo casperiani - sottolineano - abbiamo amici in Sabina e magnifichiamo le bellezze di questa terra oltreoceano e quando vengono a trovarci dal Canada è facile per tutti capire perché abbiamo fatto questa scelta».
L’ANDAMENTO
I numeri confermano questa tendenza: dal 2002 in poi, il numero di stranieri residenti nel Reatino è costantemente cresciuto. La parte del leone la fa la bassa Sabina, dove in molti risiedono per poi lavorare a Roma: oltre settemila persone, su 13.400 stranieri, abitano tra Sabina e bassa Sabina, da Collevecchio a Casperia, da Magliano a Montopoli. All’interno di questo dato, almeno 300, in un ventennio, si stima che si siano trasferiti per pura scelta.

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