Rieti, altro passo di Pirozzi verso
la candidatura in Regione e attacco
a Zingaretti sulla ricostruzione

Rieti, altro passo di Pirozzi verso la candidatura in Regione e attacco a Zingaretti sulla ricostruzione
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Lunedì 23 Ottobre 2017, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 13:50
RIETI - Alla vigilia della presentazione de «La scossa dello scarpone» (domani pomeriggio al Salone delle Fontane dell’Eur) Sergio Pirozzi avanza di un’altra casella nel suo personalissimo gioco dell’oca verso la Regione Lazio. Nella lunga intervista rilasciata ieri a Libero c’è un insistito endorsement a se stesso – «I partiti di destra e di sinistra mi sembrano all’ultima spiaggia, il Paese è in mano ai sindaci, solo loro possono salvarlo» – un’esibita sintonia con il leader della Lega Matteo Salvini e c’è un primo, rumoroso colpo di ruspa al già fragile sistema dell’emergenza e della ricostruzione.

L'ATTACCO
Pirozzi ne ha innanzitutto per la Regione Lazio (del suo possibile prossimo competitor, Nicola Zingaretti): «Ai sindaci viene dato poco spazio, eppure sono loro che conoscono la gente e il campo d’azione. Bisogna dare loro più voce. Invece, la ricostruzione viene gestita da un ufficio speciale della Regione, ente che è allo stesso tempo controllore e controllato». Ce n’è anche per la Protezione civile, che non è più quella di una volta: «Curcio è stato straordinario, ma la sua azione è stata depotenziata quasi subito: si sono messe in mezzo le Regioni, con persone non all’altezza». E due. Contro Zingaretti, Pirozzi rispolvera anche il tentativo di smantellamento del «Grifoni», poi sventato con la minaccia di secessione dal Lazio.

LA REPLICA DI MITOLO SUL GRIFONI
«Pirozzi sbaglia bersaglio - la replica del consigliere regionale Daniele Mitolo - Dopo i tagli voluti dal commissario ad acta per la sanità Bondi del 2012 (era Polverini), Zingaretti, anche a seguito delle richieste del Comune, ha inserito il Grifoni tra gli ospedali di zona disagiata, salvandolo da una possibile chiusura. E fu Zingaretti a volere per l’ospedale di Amatrice una copertura h24 dell’elisoccorso». E qui però è Mitolo che sorvola sulla battaglia che ingaggiò il sindaco di Amatrice, visto che l’orientamento della Regione, nell’agosto del 2014, era ben diverso. L’ultima zampata dell’intervista Pirozzi la riserva al vescovo Pompili, per la famosa frase che più che il terremoto uccidono le opere dell’uomo: «Tutti dovrebbero rivedere certe frasi dette a caldo. Alla fine la giustizia divina rimetterà a posto le cose». E ad Amatrice chi le rimetterà a posto, le cose?

L’APPELLO DI FORZA ITALIA
A Roma, intanto, sulla possibile candidatura di Pirozzi si è indirettamente espresso il gruppo consiliare in Regione di Forza Italia. Non è un’indicazione precisa, ma un passaggio - «il candidato alla presidenza dovrà essere scelto sulla base del radicamento territoriale» - fa pensare che anche gli azzurri possano propendere per la candidatura Pirozzi. Il capogruppo Antonello Aurigemma si auspica inoltre che la scelta del candidato presidente «sia frutto di un confronto aperto e approfondito fra tutte le componenti che si riconoscono nell’area di centrodestra e che, pertanto, sia punto di riferimento unitario della ricchezza di sensibilità diverse ma riconducibili ad una strategia comune. Sarà importante - aggiunge - che la scelta sia coniugata alle indicazioni di un programma realistico e verificabile nei tempi di attuazione, capace di correggere i danni provocati dall’improvvisazione di una gestione caratterizzata da una mediocre presenza-assenza del presidente Zingaretti».
 
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