Rieti, Refrigeri: «Volevo sfasciare
un sistema che era clientelare:
ci sono riuscito e ora mi ricandido»

Fabio Refrigeri
di Alessandra Lancia
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Domenica 3 Dicembre 2017, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 12:54
RIETI - Fabio Refrigeri «incornicia» l'uscita della sanità laziale dal tunnel del commissariamento e annuncia la sua ricandidatura alla Regione: correrà nella lista del Pd a sostegno del «suo» presidente Nicola Zingaretti. «Avevamo promesso un po' avventurosamente di rivoltare la Regione, di sfasciare un sistema che dava agli amici e negava ai nemici dice l'assessore sabino a Il Messaggero - Credo di poter dire di aver rispettato l'impegno. Abbiamo fatto un'azione immane di risanamento, abbiamo iniziato a mettere a sistema una serie di situazioni, mi ricandido per portare questo disegno a compimento, per raccogliere qualche frutto di quel che abbiamo seminato». Nella chiacchierata con Il Messaggero del 23 marzo 2012, all'indomani della prima riunione della giunta Zingaretti (dove Refrigeri entrò da assessore esterno, ma non senza aver portato il Pd reatino alla soglia stratosferica del 33,22%) disse di questa storia di rivoltare la Regione: «Prevedo che nei prossimi mesi balleremo molto le sue parole di allora - e che dovremo presto allacciare le cinture di sicurezza. Magari duriamo 6 mesi, però o cambiamo o meglio lasciare perdere».
Rilette oggi ci si ritrova?
«Altroché. Penso per esempio al taglio delle società partecipate (chiuse 26!), alla riforma del Genio civile (da 7 a 3) e dei Consorzi di Bonifica (da 10 a 4). Cose che al cittadino comune dicono poco, ma che danno la misura del lavoro di disboscamento di poteri e spese che abbiamo fatto, guadagnandoci in razionalità ed efficienza».
Il moloch da abbattere era però il debito della sanità.
«Partire con 2 miliardi l'anno di disavanzo da rimettere non era esattamente una cosa che consentisse chissà quale sprint. A rileggere la storia del commissariamento si capisce che sforzo sia stato fatto, a tutti i livelli, per riportare la nave alla linea di galleggiamento. Ora, per quello che riguarda Rieti, bisogna fare l'ultimo passo».
Il decreto per la messa in sicurezza che vi chiedono a gran voce associazioni e comitati di base.
«Un atto che differenzi la situazione della provincia dalle altre e in ragione della sua oggettiva diversità. Non parlo del riconoscimento di zona disagiata, perché alla fine ci danneggerebbe. Parlo di un atto che vorrei mettere giù prima di concludere il mandato per mettere in sicurezza la nostra sanità al di la della logica dei numeri, in ossequio a quella delle aree interne, a cui pure come giunta abbiamo dato segnali importanti».
C'è poi il tema monstre della ricostruzione.
«Parlerei piuttosto di costruzione: la logica del dov'era com'era non mi convince, perché rimanda a un sistema già debole e disarticolato. Dobbiamo invece fare tesoro delle tante misure messe giù in questi mesi anche per le imprese per costruire qualcosa di diverso».
Sull'acqua del Peschiera siamo quasi arrivati a un punto di svolta: non ancora alla soluzione del problema (Ato2 che riconosce all'Ato 3 un ristoro per le servitù ambientali del sistema Peschiera-Le Capore) ma certo mai tanto avanti.
«Abbiamo nominato il commissario che dovrà arrivare alla firma della convenzione tra i due ambiti per il ristoro del reatino. E contestualmente affrontare il tema della concessione e della sistemazione degli ambiti territoriali».
Terminillo, altro tema-monstre.
«Abbiamo rimodulato il progetto Tsm superando i limiti di carattere ambientale, siamo a un passo dalla concessione delle autorizzazioni. Quello che conta è che i Comuni possano via via mettere mano agli impianti, come già ha fatto Leonessa».
E la Rieti-Torano?
«Anche lì siamo in fase di rimodulazione del progetto: l'11 dicembre c'è un nuovo round in conferenza dei servizi. Abbiamo superato il progetto cosiddetto delle rotatorie: spero che sulla soluzione a cui si lavora si ritrovi anche il Comune di Rieti. Questi sono treni che non ripassano».
Ah già, i treni.
«Sui bimodali per implementare la Rieti-Roma via Terni ci siamo, speriamo di vedere in servizio almeno il primo. E poi c'è il rinnovato impegno del Ministero per la Rieti-Passo Corese». Dopo tanto sfasciare c'è da ricostruire. E Refrigeri vorrebbe esserci. Popolo-sovrano permettendo.
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