Rieti, il folletto Nicolodi dà una marcia
in più al Real: «Puntiamo
a fare un grande campionato»

Douglas Nicolodi in maglia Real Rieti
di Mattia Esposito
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Giovedì 31 Agosto 2017, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 10:15
RIETI - Corsa, estro ed imprevedibilità. Il Real Rieti formato stagione 2017/18 farà di queste caratteristiche l’arma in più per provare ad insidiare le big del prossimo campionato. Ad incarnare perfettamente queste caratteristiche anche il talento di Douglas Nicolodi.

Il nome del folletto di Mormaco, questo il suo soprannome, ha alle spalle una carriera importante, che ha raggiunto l’apice con la maglia del Pescara, del quale è stato anche capitano e conquistando uno Scudetto ed una Supercoppa Italiana. Dopo tante stagioni in Abruzzo Nicolodi ha vissuto la parte finale della scorsa stagione in A2, precisamente a Cisternino, contribuendo con 11 gol in 7 presenze alla promozione dei pugliesi nel massimo campionato.

In una intervista diffusa dall’ufficio stampa del club amarantoceleste, Nicolodi ha parlato del suo approdo a Rieti: «Mi sono trovato subito bene, la società è ambiziosa e molto organizzata, non è un caso che sia in serie A da sette anni. Questi sono elementi che fanno capire la solidità di un grande club».

L’effetto Bellarte colpisce anche Douglas Nicolodi, che dopo averlo affrontato tante volte da avversario nei derby tra Pescara e Acqua&Sapone, trova il tecnico pugliese nello stesso lato della barricata: «Non avevo mai avuto la fortuna di lavorare con lui, sono sicuro che imparerò molto. Il gruppo è nuovo, servirà del tempo per conoscersi, ma il primo impatto ha detto che c’è grande disponibilità da parte di tutti».

Divertire e divertirsi, perché le giocate non mancano nel repertorio di Douglas Nicolodi, che rilancia anche riguardo gli obiettivi stagionali: «L’obiettivo è quello di fare un grande campionato, il futsal è bello perché non ci sono limiti.. Il mio obiettivo personale invece è quello di divertirmi in campo e far divertire i tifosi amarantocelesti».

Le premesse, effettivamente, sembrano esserci, ma le risposte le darà il campo. Perché in fondo è cosi che deve essere.
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