La processione dei Ceri
celebra Sant'Antonio
Il percorso modificato

Processione dei Ceri
di Alessandra Lancia
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Sabato 27 Giugno 2015, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 17:30
RIETI - «Ci passerà Sant'Antonio in via della Verdura?». Ci fosse un contatore google, schizzerebbe sulla domanda più ricorrente del Giugno Antoniano di questo anno di grazia 2015. «Certo che ci passa, se passa a Santa Chiara che è una delle strade più strette di Rieti passa dappertutto, pure alla Verdura», dice Gianni Flammini. La sua perizia di capo macchina non serve (solo) per strada, lungo un percorso che, evitando il passaggio in piazza del Comune e in via Roma per via dei cantieri del Plus, «allunga» di 70 metri, ma è decisiva dentro la chiesa, quando si scende il santo per portarlo in processione, e basta uno scostamento di pochi centimetri per fare guai.



L'ESTRAZIONE

Al suo richiamo rispondono le quattro squadre di portatori, i cui nomi stasera saranno estratti dal «bussolotto» della Pia Unione: 16 uomini più 2 riserve per ciascuna squadra, agli ordini di Enzo Ciogli, Gianluca Iacoboni, Antonio Martini, Giuliano Silvestri. «Un onore, oggi come un tempo, essere tra i portatori - spiega Fabrizio Tomassoni, il «regista» della Pia Unione - anche se lo sforzo di tutti è quello di coniugare la religiosità popolare ad una lettura più cristocentrica di Sant'Antonio». La raffica di incontri e conferenze organizzate tutte le sere in San Francesco è servita a questo, a spogliare il santo dei troppi orpelli dell'agiografia e della tradizione e riscoprirlo maestro nella fede e fratello nostro. In chiesa la gente non è mai mancata: un flusso lento ma ininterrotto, chi per un fugace segno di croce, chi più a lungo e più raccolto. «Un peccato che San Francesco sia aperta solo a giugno - continua Tomassoni - la gente lo chiede e a tenere chiuso qui va tutto alla malora. Speriamo che, quanto prima, possa aprirsi un confronto tra Prefettura e Curia vescovile. Il modello potrebbe essere quello di San Rufo, che in quanto rettoria ha una sua autonomia, dentro però un quadro di indicazioni condivise con le altre parrocchie e vicarie». C'è lavoro, anche qui, per il nuovo vescovo Pompili.

Monsignor Delio Lucarelli si congederà con il popolo antoniano domenica col pontificale delle 10.30 (come si legge sulla prima pagina) e domenica la processione non la aspetterà in Cattedrale, ma nei pressi dell'Oratorio di San Nicola, prima dell'imbocco del corteo in via della Verdura. E la benedizione che tradizionalmente impartiva dal «balcone» di piazza Battisti, quest'anno, la darà dal ponte romano. Un cambio di percorso, quello imposto dai Plus, che non impensierisce più di tanto la Pia Unione.



IL RICHIAMO ALL'EXPO

Quest'anno poi c'è un richiamo all'Expo, col legame con Rieti suggellato - tra l'altro - dal grano, che nel culto antoniano ha un suo perché. Sempre meglio del pasticciaccio dell'anno scorso, con il 70esimo della liberazione di Rieti e la banda popolare dell'Emilia Rossa a suonare davanti alla chiesa. Quest'anno una banda c'è stata, ma era la Fanfara della Polizia di Stato, e ha fatto il pieno. Quanto alla processione di domani, il sindaco Petrangeli ha invitato ufficialmente i sindaci del Montepiano a sfilare col gonfalone, mentre è sfumato il tentativo di avere nel corteo delle autorità anche il presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Ma, come sempre, a fare la processione sarà il popolo: i colpi scuri delle 18.30 saranno il segnale che la croce che apre il corteo è sul sagrato di San Francesco. Perché esca Sant'Antonio bisognerà aspettare almeno 40 minuti. Poi non resta che aspettarlo sul bordo della strada. O andargli incontro.