E a chi non ha mai creduto (Il Messaggero, ndr) al suo addio alla scena politica, osservando che prima di minacciare le dimissioni è bene ricordare di rivestire una carica istituzionale con tanto di mandato elettorale rilasciato dalla cittadinanza intera, ribadisce alcuni concetti: «Quando ho consegnato la lettera di dimissioni in Comune ero deciso ad andare avanti. Se le ho ritirate è stato soltanto per l’enorme affetto che la popolazione mi ha fatto sentire e riversato addosso in mille maniere, per i tanti attestati di stima e incoraggiamento ricevuti in questi giorni e l’amore profondo che nutro per questa terra. Non ci sono altre motivazioni, né letture da dare alla vicenda. Dispiace che si siano male interpretate le mie motivazioni. Oggi, più di ieri, di fronte all’enorme affetto dimostratomi sono pronto a lavorare per Amatrice».
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