Quattrocento abitazioni e 25 negozi
sono inagibili nel centro storico
Ascom: così rischiamo di morire

Quattrocento abitazioni e 25 negozi sono inagibili nel centro storico Ascom: così rischiamo di morire
di Giacomo Cavoli
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Sabato 7 Aprile 2018, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 13:28
RIETI - Abitazioni e attività commerciali inagibili, residenti in fuga, un negozio storico che, dopo quarant’anni esatti di attività chiude, ma anche due nuove inaugurazioni: il centro storico di Rieti continua a essere un calderone ribollente di rabbia, sfiducia e senso di sconfitta, ma, nonostante tutto, c’è anche chi prova ad investire energia per rianimarlo.

STRUTTURE IMPRATICABILI
Passata la Pasqua, però, non si parla certo di resurrezione degli incassi e a sferrare l’attacco più duro è il presidente di Ascom Confcommercio Rieti, Nando Tosti: «All’interno del centro storico le attività commerciali continuano costantemente a diminuire - la disamina di Tosti - La situazione economica è uguale in tutta Italia, ma Rieti aumenta questa negatività per il semplice fatto che in centro storico sono presenti 400 abitazioni e 25 negozi danneggiati dalle scosse del terremoto e quindi inagibili: ciò vuol dire 400 famiglie in meno che vivono in centro, oltre alla perdita di tanti servizi. Quindi, la domanda che mi pongo è: quanto tempo ci vorrà prima di far tornare agibili questi negozi e queste abitazioni? Ormai a quasi due anni dal terremoto non si vede un cantiere aperto: di chi è la colpa? Delle leggi speciali sulla ricostruzione? Non mi sembra che qualcuno si stia muovendo per evidenziare il problema o risolverlo, né da parte del Comune né della Regione o di chiunque altro».

I PARCHEGGI BLU
Non è andata giù neanche la polemica sollevata dalla Federcom di Fausto Cati, l’associazione delle aziende di pubblicità ed eventi, che ha attaccato il Comune sulla scelta dell’esenzione dal pagamento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico solo per le attività aperte in centro: «Ma quale polemica - ribatte Tosti - Oltre a negozi e case inagibili, abbiamo una ztl chiusa al traffico e intorno al centro storico sono presenti 600 parcheggi, tutti a pagamento: la Tosap è solo un’agevolazione temporanea per favorire soprattutto le attività di somministrazione e cercare di dare un impulso turistico al centro. Avremmo voluto estenderla a tutti, ma per questioni di numeri abbiamo dovuto operare una selezione. Tuttavia, terminata l’estate, in qualità di Ascom siamo fortemente intenzionati a ridiscutere anche la questione dei parcheggi a pagamento».

LA CHIUSURA DI «LETIZIA»
Lo strappo, fra chi decide di andare via dal centro, stavolta si consuma nuovamente in via Roma: dopo quarant’anni esatti di attività - con l’inaugurazione avvenuta nel 1978 - il negozio di abbigliamento intimo «Letizia» (foto) ha già svuotato gli scaffali: «Non chiudo perché ho problemi economici - spiega la titolare - Il negozio è in attivo e, seppur abbia risentito della crisi come tutti, non è sul lastrico. Piuttosto, è un senso di sfiducia e di stanchezza che mi spinge a chiudere: sono stanca di alzare la saracinesca al mattino e vedere tutto il giorno, da anni, via Roma vuota, senza persone che passeggiano, così come accade in tutto il centro. Anziché migliorare, qui peggiora tutto giorno dopo giorno: perciò ho deciso di andar via».
 
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