Il percorso. Il ripensamento, con la marcia indietro culminata con la revoca da parte dell’assise civica montopolese, presieduta dal sindaco Andrea Fiori (nella foto), di quanto deliberato sei mesi prima, è dovuto a una serie di «intervenute difficoltà oggettive e organizzative» da parte del Comune nel riorganizzare alcuni servizi per cui, appellandosi alla possibilità di revocare l’atto con cui era stato deciso il recesso dall’Unione, qualora fossero emerse oggettive impossibilità a portare a compimento il percorso di fuoriuscita, entro dicembre 2023, si sarebbe dovuto votare per una revoca della delibera del giugno precedente.
Così è stato, pertanto Montopoli resta nell’Unione dei Comuni “Bassa Sabina” insieme a Poggio Mirteto, Cantalupo, Forano, Tarano e Salisano.
Le motivazioni. Il sopraggiungere di condizioni che non hanno permesso diverse forme di gestione associata di taluni servizi o affidamenti esterni di altri servizi, malgrado si sia provato a cercare, hanno indotto l’amministrazione montopolese a rivedere le proprie posizioni. L’Unione Bassa Sabina è la prima nata nel centro-sud Italia e attualmente è la più grande come territorio e come numero di abitanti nel Reatino, con un bacino di persone che sfiora le 20mila unità.