Rieti, Giovannelli deluso:
"RietiMeeting poco
apprezzato dalla città"
In programma il 26 agosto

Giovannelli
di Giacomo Cavoli
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Martedì 12 Dicembre 2017, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 14:41

RIETI - Un pomeriggio che annega nell'amarezza di una platea semivuota, nell'assenza di legittimazione da parte dell'autorità cittadina e nella sorte che, da due anni a questa parte, funesta Rietimeeting, impedendogli di risorgere sulla pista dello stadio Guidobaldi. Di lamentele, malumori e dispiaceri Sandro Giovannelli, in quarantacinque anni di Rietimeeting, non ne ha mai fatto certo mistero: ma lunedì pomeriggio, la presentazione inserita all'interno della manifestazione organizzata dal Coni "Sport è... cultura, prevenzione, informazione, promozione" e organizzata nell'aula magna del liceo classico Varrone per il volume "RietiMeeting - La Storia" (edito da Ristampa), realizzato dal giornalista reatino Stefano Mariantoni, si è trasformata nella resa dei conti dell'uomo Giovannelli con se stesso e con la città, trascinando l'animo degli astanti in un continuo sali-scendi di emozioni contrastanti, tra rassegnazione, rabbia, delusione e la voglia di tornare a vedere RietiMeeting sfrecciare di nuovo sul tartan della pista. Uno sfogo simile a quanto già visto nelle conferenze stampa degli ultimi anni ma, stavolta, molto più lungo e tormentato.
 

L'AMAREZZA DEL PATRON

Sguardo basso, l'esordio di Giovannelli è secco, senza giri di parole: "Il Meeting mi è costato tantissimo. Ho dato l'anima e mi sono illuso, ho rinunciato a tutto e alla famiglia per una manifestazione che, da qualsiasi altra parte, sarebbe stata osannata, mentre negli ultimi anni, qui a Rieti, ha ricevuto un apprezzamento molto basso. Il Guidobaldi lo chiamano stadio - prosegue Giovannelli - mentre io continuo a chiamarlo camposcuola, perché non è mai stato sufficiente per lo spettacolo che il Meeting offre. Così come il budget, un terzo di quanto a disposizione per ogni altro Meeting".

Ad innescare la scintilla dell'amarezza del patron è la platea semivuota e, soprattutto, l'assenza dei rappresentanti delle autorità cittadine. Ad ascoltare Giovannelli, fra docenti di educazione fisica, uomini dello sport reatino e qualche vecchio amico, con incarichi ufficiali ci sono soltanto la dirigente scolastica Stefania Santarelli, la responsabile dell'ufficio scolastico provinciale di educazione fisica Laura Spagnoli, il delegato provinciale Coni Luciano Pistolesi e il delegato provinciale Fidal Alberto Milardi: "E' sufficiente osservarlo stasera, l'apprezzamento di cui gode il Meeting da parte delle autorità cittadine - continua Giovannelli - Vi ringrazio per essere venuti qui, ma questo spettacolo è avvilente: voi le chiamate autorità cittadine, ma l'unica autorità che hanno dimostrato negli anni è stata quella di venire a protestare da me se c'era qualcosa che non andava loro bene. Dei politici, qui, stasera, non è presente nessuno: forse non li abbiamo ossequiati abbastanza. Credo però che la colpa sia anche mia, e me la prendo, come d'altronde mi sono sempre assunto le mie responsabilità".

"Non ho mai preteso di chiedere alla città ciò che non poteva darmi - continua Giovannelli - Mi sono sempre accontentato, poiché Rieti non ha mai avuto i mezzi per sostenere la manifestazione, anche se è stata l'unica a dare una visibilità alla città che nessun altro evento è mai stato in grado di garantire. Però non voglio neanche che il Meeting sia ricordato come una qualunque corsa di salita in montagna e sfido chiunque a dire che ho chiesto cose impossibili".
 

RIETIMEETING IL 26 AGOSTO 2018

Ciò che tutti attendono, Giovannelli lo annuncia già nell'intervista a margine della presentazione del libro: "Il Meeting è stato programmato in calendario dalla Iaaf per il 26 agosto 2018 - conferma il patron - La speranza è che si riesca a fare qualcosa, ma non credo ci sia molto terreno. Sto sondando varie possibilità, soprattutto nel mondo dell'atletica, ma anche lì non è ottimistica come previsione, guardando anche lo stato dell'atletica leggera italiana, ridotta a zero. La fiducia della Iaaf non è mancata nell'inserire in calendario RietiMeeting - prosegue Giovannelli - ma anche qui, presentarsi con due rinunce (2016 e 2017, ndr) nonostante quarantacinque anni spesi molto seriamente, non è una bella premessa. Io sto lavorando già da mesi al 2018, quindi con netto anticipo rispetto agli anni passati: forse però sono io che non la vedo troppo ottimistica come situazione".

A non andare giù a Giovannelli, c'è anche la risposta del sindaco Antonio Cicchetti all'interrogazione presentata a settembre dal consigliere comunale Giosuè Calabrese a seguito dell'annullamento di RietiMeeting: "Cicchetti ha risposto che il Meeting, avviato verso il traguardo dei cinquant'anni, ha fatto il suo tempo. Questo, però  - sottolinea il patron - non corrisponde a verità".
 

LA PROMESSA PER IL MEETING

Come un tourbillon sulle montagne russe, la voglia di riscatto è la promessa che Giovannelli vuole strappare a chi ascolta: "Vi chiedo di esserci vicini, di capire e di capirci: facciamo in modo che, il prossimo anno, il Meeting ci sia.

Fatemi una promessa: che vi farete carico di tramandare il nome di questa manifestazione. Io, nella mia follia, penso ancora di andare avanti. Dobbiamo fare qualcosa che possa far dire, a chi sostiene che sia una manifestazione conclusa, che non è così. Dimostrarlo a coloro che avrebbero dovuto capire, affinché Rieti non si ritrovasse in questa condizione. E io vorrei poter chiudere con uno stato d'animo diverso rispetto a quello di oggi".

A fargli tornare il sorriso, ci pensano i ricordi più belli legati a RietiMeeting: "E' difficile scegliere un anno in particolare, ci sono tante edizioni che mi hanno emozionato - riflette il patron - I due record mondiali stabiliti dall'algerino Noureddine Morceli nei 1.500 metri (nel 1992, in 3'28"86) e quello dell'anno successivo nel Miglio (3'44"39) o anche quello dei 3.000 metri realizzato da Daniel Komen nel 1996 (7'20"67) che resiste da ventuno anni. Così come il record di Asafa Powell nei 100 metri (2007, 9"74), concretizzato in una batteria anziché nella finale della gara più bella dell'atletica, o quello di David Rudisha negli 800 metri (nel 2010, 1'41"01), quando realizzò il precedente record del mondo una settimana prima a Berlino e io temevo per Rieti ma lui mi disse "Non ti preoccupare" e, in effetti, andò così".
 

UN LIBRO PER QUARANTACINQUE ANNI

La genesi del libro della storia di RietiMeeting è genuina, raccontata da Mariantoni, volontario della manifestazione fin dall'alba dei suoi ventuno anni quando, nel 1995, entrò a far parte della macchina organizzativa della creatura di Giovannelli, operando ininterrottamente, fin dal 1996, all'interno dell'ufficio stampa della manifestazione, fino all'ultima edizione svolta nel 2015: "Nel corso degli anni mi sono accorto che si parlava continuamente del Meeting, ma mancava qualcosa che lo raccontasse per intero - spiega Mariantoni - Così, grazie al materiale raccolto ho capito di avere in mano il filo rosso per dare vita al libro, ma per realizzarlo ho chiesto contributi a tutti coloro che potevano aiutarmi, trascorrendo l'estate a consultare l'archivio degli articoli che raccontavano ogni edizione del Meeting".

Il risultato sono oltre 220 pagine che, corredate dalle foto scattate in oltre quarant'anni, raccontano storia, aneddoti e record di ogni edizione a partire dal debutto di RietiMeeting nel 1971, dedicando in parallelo un approfondimento per i campionati europei, mondiali e olimpici che, di anno in anno, nel mondo, hanno reso grande l'atletica leggera, dimostrando così come i campioni protagonisti di eventi mondiali si siano poi ritrovati a gareggiare in riva al Velino. Quasi se il passaggio a Rieti fosse la tappa più normale e spontanea per chi era, ed è, abituato a darsi in pasto al pubblico e alle telecamere di Meeting dai cachet ben più stellari di quello reatino.

Al tavolo, insieme a Mariantoni e Giovannelli, anche Diego Carboni per la tipografia e casa editrice Ristampa, insieme a Giovanni Antonini, autore della realizzazione grafica del libro: "Il libro è nato per festeggiare gli ottant'anni di Giovannelli - prosegue Mariantoni -  ed è arrivato dopo un periodo in cui eravamo k.o., a causa della scomparsa di alcune figure storiche del Meeting e del sisma del 2016, che ci ha costretti al primo stop. Spero che questa pubblicazione possa ridare slancio alla manifestazione - conclude il giornalista reatino  - dopo tutto quello che Sandro è riuscito a fare, facendoci appassionare all'atletica leggera". Nel frattempo, il ricavato dalla vendita del libro servirà a sostentare la possibilità di realizzare RietiMeeting 2018.

LA REPLICA DEL CONSIGLIERE CON DELEGA ALLO SPORT  ROBERTO DONATI
"Provo rammarico nel leggere che una iniziativa cosi meritevole abbia visto una 'platea semivuota', come riportato nell’articolo. Vorrei, però, precisare che né io né il sindaco abbiamo ricevuto un invito ufficiale a partecipare o a essere presenti e di questo me ne dispiaccio perché teniamo molto al meeting di atletica.

Ciò per chiarire che non esiste alcuna volontà di delegittimare tale evento e la sua organizzazione ma, al contrario, colgo l’occasione per precisare ulteriori punti:
l’amministrazione comunale coprirà con proprie risorse, insieme alla Fondazione Varrone, i costi della stampa delle prime 500 copie del libro “Rietimeeting - La storia”, presentato proprio nell’incontro di ieri;
domani, mercoledì 13, nella sede della Fidal, è in programma un incontro, fissato da alcune settimane, per discutere con il presidente Alfio Giomi del futuro del meeting. Un confronto che ho voluto fortemente e a cui parteciperà anche Sandro Giovannelli.

Ciò a dimostrazione che stiamo lavorando affinché si realizzi l’edizione del 2018, fissata nel calendario per il 26 agosto".

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