LA REPLICA
La risposta più tecnica è quella dell'ex assessore allo Sport, Vincenzo Di Fazio che, da podista nella vita reale, corre da solo su facebook, senza licenziare note stampa: «La domanda di contributo deve essere proposta prima della data prevista per l'evento, previa convenzione redatta tra l'ente e il comitato organizzatore. Ma da quanto mi risulta non sono mai nemmeno state predisposte le carte per stipulare la convenzione - scrive Di Fazio. - Con riferimento al contributo comunale, l'amministrazione passata ha stanziato 50mila euro per il Meeting del 2017. A questi erano stati sottratti 15mila euro per coprire i costi di mancato introito, a causa del più basso finanziamento regionale, della Tirreno Adriatico 2017. Pertanto sarebbe stato sufficiente effettuare una variazione di bilancio o reperire 15mila euro da altri capitoli". La risposta più al vetriolo ("Donati dimostra di essere più veloce a mistificare la realtà che a correre in una pista di atletica") arriva dalla nota firmata dai consiglieri di opposizione Simone Petrangeli, Emanuela Pariboni e Carlo Ubertini: "La città sta pagando anche lo scotto dell'assenza di un interlocutore in un Comune che, a differenza del recente passato, è stato inerte spettatore di questo epilogo ed ha persino rinunciato all'assessorato allo Sport, a fronte di altre deleghe quasi immaginifiche. E la richiesta alla Regione Lazio ogni anno è stata fatta tra luglio e agosto ed in alcuni casi pochi giorni prima dell'evento". A condividere la linea, anche la nota stampa di Gian Piero Marroni, Arianna Grillo ed Emanuele Donati di In Marcia Per Rieti. Ma arrivati al secondo anno di stop, più degli scaricabarili sarebbe utile iniziare a lavorare per individuare soluzioni atte a garantire la continuità di RietiMeeting.
© RIPRODUZIONE RISERVATA