Lupa Castelli dà l'addio a Rieti
ma resta il nodo col Comune
dello gestione dello Scopigno

Una fase del match Lupa-Casertana
di Christian Diociaiuti
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Sabato 14 Maggio 2016, 20:20
RIETI – Da Roma arriva una notizia: il Racing Club, società di Promozione che punta a sbarcare in Eccellenza, è pronto al matrimonio con la Lupa Castelli, appena retrocessa in D dalla Lega Pro. Indiscrezione o meno, modalità del progetto a parte, una cosa è praticamente certa: Lupa Castelli via dallo Scopigno, con la gestione dello stadio che va ridiscussa.

L’AD ROSATO

Il Messaggero di Rieti ha sentito l’Ad Rosato, per capire se la Lupa davvero andrà via da Rieti: “Lupa va via da Rieti in virtù del fatto che è retrocessa in D, non potremmo giocare in deroga e stiamo ragionando su un po’ di cose. Quelle che girano sono delle voci, ma è normale che ci si guardi intorno”. L’arrivo della Lupa in estate aveva scombussolato il calcio cittadino, che di lì a poco si sarebbe misurato prima con una possibile fusione tra il Rieti di Fedeli e la Lupa e poi con la fuga di Fedeli a San Benedetto, mentre il Rieti veniva preso da Curci e il matrimonio Rieti-Lupa rimaneva impossibile sulla carta ma fattivo nell’intento di fondersi l’anno successivo per affrontare la terza serie. La Lupa – che nel frattempo s’è presa la gestione dello stadio, vero nodo a questo punto dell’anno - però, non è riuscita a mantenere il titolo di Lega Pro e ora il matrimonio Lupa-Rieti non si fa più, con le voci che si accavallano e vedono la Lupa accostata da più parti, l’ultima appunto al Racing. “Dovevamo fare un’unica squadra – ricorda Rosato - ma il cambio del nome a inizio anno non si poteva fare. Avremmo dovuto traghettare Lupa e Rieti in una condizione di fusione ma le forze economiche di Riccardo (Curci, ndr) sono state relegate al Rieti, io mi sono occupato della mia squadra. Ci troviamo in una condizione che noi siamo retrocessi e loro fanno i playoff sperando nel ripescaggio. Io la fusione l’avrei fatta subito e la volevo, ma questo non è stato recepito e siamo stati visti come qualcosa che veniva lì per sfruttare non so cosa. Si è avuta un’idea da sbagliata dall’inizio. A dicembre, poi, ci si poteva sedere e vedere se dare una mano al mercato della Lupa, sensibilizzare la piazza pensando di fare la Lega Pro l’anno successivo tutti insieme. Ma fortunatamente il Rieti ha fatto un campionato di prima fascia. È stata un’annata particolare”.

“RISPOSTA NULLA DELLA CITTÀ”

Rosato si sfoga nel finale di stagione: “Sono soddisfatto dell’impegno profuso dal direttore Di Santo e da Curci, che si è adoperato per dare la possibilità alla Lupa Castelli di fare la Lega Pro, ma deluso dalla cittadina. Rieti non ha capito l’opportunità che gli capitava per vedere Catania, Juve Stabia, Cosenza e le altre del girone C della Lega Pro. I cittadini di Rieti ci hanno visto come la peste, dal momento in cui il Comune ha pensato bene di scaricare l’impianto a chi arrivava da fuori. Pensate solo che per fare una gara in casa partivano 3500/3800 euro. Immagini cosa entrava a noi d’incasso… - aggiunge Rosato – mi sarebbe piaciuto che si fosse venuto a vedere almeno l’evento, queste squadre che sono passate è difficile che si rivedano. Sono rimasto male. Capisco che il basket a Rieti è il primo spot, ma la visibilità che ti dà il calcio è tanta. Con quell’impianto, con una programmazione di tre anni, puoi arrivare a fare la B. La fa Latina, la farà Frosinone, l’Entella, il Carpi. Non la può fare il Rieti? Ringrazio quel che c’è stato da parte del Comune, di Curci, della gente che si è adoperata per far sì che la Lupa avesse giocato il campionato di Lega Pro – aggiunge Rosato - se non ci fosse stata Rieti non ci saremmo neanche iscritti, ma bisogna anche vedere cosa ha fatto la Lupa per la città di Rieti: aldilà del fatto che abbiamo speso 70/80mila euro per mettere a norma la recinzione, ha creato movimento economico e non ha ricevuto nulla”. A Rosato abbiamo anche chiesto: la Lupa sente aver fatto tutto il possibile per promuoversi tra i reatini? “Io non ho promosso adeguatamente perché preso da mille situazioni da gestire da solo – spiega l’ad - all’inizio c’era anche l’apporto di Marco Amelia, che poi è andato al Chelsea e ha preso altre strade”.

IL NODO GESTIONE

La Lupa ha la gestione dello Scopigno ma come spiega Rosato, non può giocare la D in deroga a Rieti. Un paradosso. E certo lo scarso supporto di pubblico e di entusiasmo attorno alla squadra non aiuta a pensare a un futuro della Lupa a Rieti. Della gestione, dunque, che se ne fa? “Con il Comune – spiega Rosato - si è parlato di venirsi incontro. La concessione l’abbiamo firmata a gennaio ma non nascondo che a tre quarti dell’annata ne abbiamo discusso vista la situazione sportiva. La concessione potrebbe decadere con l’avallo del Comune”. Insomma la Lupa con Rieti ha chiuso e andrà definito burocraticamente come essa uscirà dalla gestione del Centro D’Italia. Rosato, intanto, non smette di manifestare stima a Curci: “Spero comunque in un binomio con Riccardo Curci e una sinergia per il Rieti. A meno che non cambino gli scenari a luglio con il ripescaggio. E visto che abbiamo la gestione di tre anni dovremmo vedere. Ma la realtà, ora, è che noi dobbiamo iscriverci in D e comunicare un campo che non può essere Rieti”.
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