Rieti, Kevin Bonifazi festeggiato a Toffia
per la conquista della A con la Spal.
Festa in piazza, partitella coi bimbi,
brindisi e selfie coi compaesani. Foto

Striscione e torta per Kevin Bonifazi
di Emanuele Laurenzi
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Domenica 28 Maggio 2017, 17:00 - Ultimo aggiornamento: 17:30

RIETI - Gli amici di tutta una vita. La banda del paese a celebrare il ritorno a casa. Il sindaco in piazza ad omaggiare il concittadino illustre. Un intero paese in festa. Sabato indimenticabile per Toffia, che ieri ha accolto con tutti gli onori del caso il ritorno a casa di Kevin Bonifazi. Il calciatore sabino ha conquistato da protagonista la serie A con la Spal, contribuendo a riportare i ferraresi nella massima serie dopo quasi mezzo secolo. Un campionato da incorniciare, quello di Bonifazi, che ha messo il sabino al centro di importanti trattative di mercato e, soprattutto, gli potrebbe spalancare le porte della Nazionale under 21.
 

 


L’ACCOGLIENZA
Gli abitanti di Toffia ieri non pensavano certo al calciomercato, ma solo a festeggiare il concittadino illustre. Un pomeriggio che ha coinvolto l’intera comunità, con il giovane difensore accolto da uno striscione con la scritta «Bentornato A casa Kevin», con la “A” gigante a sottolineare l’impresa della promozione. Da lì in poi è stata tutta una festa e un susseguirsi di abbracci e celebrazioni, con foto e video che hanno inondato le pagine facebook di amici e compaesani. In piazza è arrivata anche la banda del paese e il sindaco Emilio Oliveti, che ha celebrato l’impresa. Emozionato e felice il giovane, che ha regalato abbracci, sorrisi e selfie a tutti, ringraziando tutti nel suo discorso.

LA FAMIGLIA E GLI AMICI
Il calciatore ha parlato a cuore aperto ai suoi compaesani, raccontando anche i momenti più duri, quando l’affetto della sua gente gli è stato utile. «Ci tengo a dire grazie a tutti – ha detto Bonifazi – a volte non è stato facile andare avanti, ma quando tornavo qui, anche quando non giocavo e andavo in tribuna, trovavo sempre le stesse facce e gli stessi sorrisi. Tante pacche sulle spalle e gente che mi incoraggiava ad andare avanti. Credo di aver portato tutti quanti nei grandi palcoscenici e spero che queste occasioni possano aumentare il più possibile. Quello che posso dire è che è bellissimo, è tutto veloce, ma c’è stato tanto lavoro dietro, tanta sofferenza e anche tanti momenti bui.

Uno dice: “Va bene, fai il calciatore e non il muratore come nonno”, ma si soffre anche a fare il calciatore, ad esempio quando si lavora e a volte si viene accantonati. Per un ragazzo di 17 o 18 anni affrontare tutto da solo non è stato facile. Avevo l’appoggio di tutti, della mia famiglia in primis, ma non averli vicino è stato difficile perché a volte mancata la carezza della mamma o il bastone del papà. Però se oggi sono qui, in mezzo a tutti voi, vuol dire che ce l’ho fatta e spero sia solo l’inizio».

Andato via dal paese quando era ancora minorenne, Kevin è stato sempre seguito e supportato da parenti e compaesani, che ora sognano di andarlo ad applaudire nei grandi stadi della serie A, partendo da quell’Olimpico dove gioca la Lazio, squadra del cuore dei suoi familiari. Il difensore, con addosso una maglia della Spal, ieri ha regalato anche momenti di gioia ai tantissimi bambini che erano accorsi per vederlo e salutarlo, concedendosi per una sorta di “partitella” nella piazzetta di Toffia. Un’immagine che ha rimandato indietro nel tempo i suoi amici e c’è chi, sulla sua bacheca facebook, ha pubblicato una foto con la scritta: «Dal campetto alla serie A. Che spettacolo…sembra ieri. Un abbraccio e un mega augurio per tutto».

CENA ALL’APERTO
La festa è finita a tarda serata, con una bellissima cena all’aperto nelle vie del paese, alla quale hanno partecipato tantissime persone. Non solo i familiari, ma i tantissimi amici del paese che hanno brindato alla promozione in serie A di Kevin e ai suoi futuri successi. Brindisi sugellati dal tradizionale taglio della torta: un dolce gigantesco con il nome del calciatore e una “A” gigante, preparato da un vecchio amico di Kevin, oggi insegnante all’Istituto Alberghiero di Rieti.
(foto scattate e inviate a Il Messaggero da compaesani che hanno partecipato alla festa). 

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