Grillo ha fatto un passo di lato, il Palazzo lo scala Luigi Di Maio ma in giacca e cravatta e con un aplomb istituzionale quasi democristiano. Di nuovo, in scala ridotta, sarà interessante vedere com'è cambiato anche il palco dei Cinque Stelle: molti militanti della prima ora non ci sono più, i candidati alle Politiche ai collegi uninominali sono persone scelte dal Movimento, e il loro passato politico (a sinistra Sonia Santarelli, da Amatrice, a destra Maurizio Angeloni, da Rieti-Poggio Mirteto) non è più uno stigma ma il segnale di un impegno sui territori che viene da lontano.
IL PARAGONE
Grillo cinque anni fa però non riempì solo la piazza ma anche le urne: alle Politiche del 2013 alla Camera il M5S era primo partito con il 29,48% e col 26,92% al Senato. In città fece ancora meglio: 32,03% alla Camera, 29,64% al Senato. Un bottino di voti enorme ma rimasto sostanzialmente inespresso, almeno sul territorio vista la fatica per eleggere un solo consigliere al Comune capoluogo, Ludovica Rando, e la defatigante guerra tra meet up che in questi anni ha avvelenato animi (e pozzi) dei Cinque Stelle. Oggi i grillini riprovano a prendersi la piazza, con il più popolare e scamiciato dei leader del Movimento, quell'Alessandro Di Battista che non ha voluto ricandidarsi ma gira lo stesso l'Italia in camper per diffondere il verbo dei Cinque Stelle. Sul palco con lui ci sarà la candidata presidente della Regione Roberta Lombardi, che torna in città dopo il fugace week end del mese scorso, e i candidati a Politiche e regionali reatini. Impegno tanto, anche sincero e disinteressato, ma niente folla per loro negli incontri sul territorio. Finché brillano le cinque stelle...
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