Rieti, il Giro d'Italia pronto
a riabbracciare il Terminillo
nell'edizione del centenario

Atteso il ritorno del Giro d'Italia sul Terminillo
di Christian Diociaiuti
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Domenica 15 Maggio 2016, 14:51 - Ultimo aggiornamento: 14:58
RIETI – Il Giro d’Italia con un traguardo sul Terminillo come era stato nel 2015 per la Tirreno-Adriatico (ricordate un Quintana “innevato”?) e come nel glorioso passato del Reatino e della corsa rosa. Sembra andare verso questa direzione l’intenzione dell’organizzazione della corsa rosa nell’anno del centenario, il 2017.

La notizia, sotto forma di rumor, l’ha data nella sua rubrica indiscreto all’interno del processo alla tappa di venerdì 13 maggio, il giornalista Beppe Conti: partenza dalla Sicilia con tre tappe (un omaggio a Nibali), poi Napoli, il Terminillo, la Sardegna e le grandi vette alpine per omaggiare cento, rotondi, anni di Giro d’Italia. Per il momento, indiscrezioni, progetti e quant’altro, tutto che deve prendere forma ed essere ufficializzato a inizio di nuovo anno.

Ma che qualcosa si stia muovendo lo dicono anche le parole dell’assessore comunale allo Sport di Fazio: «Giovedì ero a Roccaraso da Rcs – dice Di Fazio - sto lavorando per avere almeno un evento internazionale di ciclismo all’anno su Rieti, magari alternando competizioni diverse, tipo Tirreno-Adriatico e Giro. Per il prossimo anno ho un sogno, ma ne parlerò solo se si dovesse realizzare».

E chissà se quel sogno è proprio vedere il traguardo con il logo del giro numero cento sotto le vette della montagna di Rieti. Certo che qualcuno ci starà pensando, anche per onorare una storia della corsa rosa che da quando esiste ha sempre avuto grande considerazione del Reatino.

LA STORIA RECENTE

Come ricordato sulle nostre pagine recentemente, l’ultima volta del Giro in Sabina è stato nel 2010: nella tappa del Terminillo, partita da Chianciano Terme, consacrò il danese Chris Anrek Sorensen e applaudì la maglia rosa Aleksandr Vinokurov, poi spodestato da Ivan Basso, a Verona. Negli ultimi 25 anni il Reatino ha potuto salutare per ben sette volte l’arrivo del Giro d’Italia: il 31maggio 1991 la sesta tappa incoronò sul traguardo di Rieti il russo Vladimir Poulnikov; l’edizione seguente culminò sul Terminillo col successo del colombiano Luis Herrera; il 24 maggio 1993 ancora un arrivo in città ma, dopo due acuti stranieri, ad avere la meglio fu l’italiano Adriano Baffi. Poi un buco di quattro anni e, il 21 maggio 1997, la memorabile impresa sul Terminillo di Pavel Tonkov, primo davanti a Marco Pantani. Nel 2001 si tornò a Rieti e, sotto lo striscione di viale Canali, una volata maestosa regalò la sesta frazione a Mario Cipollini. Nel 2003 fu la volta di Stefano Garzelli. In quell’edizione del Giro il varesino tagliò per primo il traguardo di Campoforogna al termine di una tappa partita da Avezzano. Garzelli strappò la maglia rosa ad Alessandro Petacchi e la tenne per altri due giorni prima di cederla definitivamente a Gilberto Simoni. L’ultima volta di una sede di tappa della carovana rosa fu il già 2010: sul Terminillo.

RIETI, IL GIRO, E BARTALI: CHE PASSATO!

Fin dagli albori, il Giro d’Italia ha sempre strizzato l’occhio a Rieti e al Terminillo. Un amore nato negli anni Trenta. Nel lontano 1935, il Terminillo ebbe il privilegio di ospitare la prima cronoscalata della storia del Giro. Un esperimento riuscito, ripetuto per quattro anni di seguito: nel 1936 fu Giuseppe Olmo ad avere la meglio su Aladino Mealli e Gino Bartali, che poi vinse la corsa rosa; un anno più tardi il successo andò ad uno scatenato Ginettaccio, emulato nelle due edizioni successive da Giovanni Valetti, trionfatore nel 1938 e ’39. Il corridore piemontese - ancora l’unico ad aver addomesticato per due volte la montagna reatina - staccò nella prima occasione Giordano Cottur di un minuto e nell’altra Bartali, sopravanzandolo di 28”. Nel secondo dopoguerra la corsa rosa si dimenticò per un po’ della Sabina. Almeno fino al 1960, quando fu Gastone Nencini a tagliare per primo il traguardo di Rieti. Nel 1962 l’epica impresa del transalpino Joseph Carrara con la doppia scalata al Terminillo e, 25 anni più tardi, il bis francese firmato da Jean Claude Bagot.

IL PROSSIMO EVENTO

E mentre la città spera di rivedersi arrivo di una tappa del Giro nel futuro prossimo, c’è già chi fa il countdown per il prossimo evento. Venerdì 20 maggio, prima di cena, arriva la Mille Miglia in città: un vero e proprio museo di automobilismo itinerante, che sarà anticipato qualche ora prima dal “Ferrari Tribute”, una carovana di auto del cavallino rampante.

 
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