Rieti, Gala - Solsonica: vertice
sui lavoratori oggi al ministero

Solsonica
di Alessandra Lancia
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Giovedì 6 Aprile 2017, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 12:42
RIETI - «La crisi di Gala e la notizia della richiesta di concordato preventivo ci ha lasciato interdetti, ma non possono pensare di cavarsela così. Gala Tech (che di Gala è una controllata, ndr) ha pronto un piano industriale per il rilancio dell'ex Solsonica, e se non può più essere Gala a finanziarlo, bisogna che si trovi un altro soggetto disposto a farlo al suo posto». Il sindaco Simone Petrangeli va giù duro sul caso Gala-Solsonica.

L'APPELLO
La società, che al 31 dicembre scorso aveva accumulato una perdita netta di 30,9 milioni di euro, anche ieri ha vissuto una giornata da profondo rosso in Borsa (-9,65%), per una crisi addebitata alle dinamiche del mercato elettrico e all'accresciuta mole di crediti deteriorati. Ma su Rieti non parliamo tanto di mercato elettrico quanto di quello che avrebbe dovuto essere un nuovo segmento di sviluppo della società, orientato alla produzione. «Gala ha preso un impegno preciso con il territorio e il territorio non è stato a guardare - riprende il sindaco di Rieti. - Ricordo l'accordo di programma e ricordo quanto anche i lavoratori abbiano messo del loro per facilitare la soluzione che si andava prospettando per l'ex Solsonica. Con fatica era stato individuato un percorso e adesso non ci si può venire a dire che non ci sono più le condizioni per andare avanti. C'è un piano industriale sul tavolo, c'è un amministratore delegato (Antonio Perfetti, ndr) che è un nome e che si sta spendendo molto per il sito reatino, ora mi aspetto che questo piano venga sostenuto. Stavolta non ci accontenteremo di frasi di circostanza».

LA SITUAZIONE
Al momento, di quella che fu la Texas, e poi la Eems, e poi Solsonica, restano una trentina di addetti già riassorbiti da Gala, ma a rotazione in cassa integrazione e 124 lavoratori licenziati nell'aprile 2016 «in articulo mortis» di Solsonica. L'accordo stretto al Ministero per lo Sviluppo economico tra azienda e sindacati, alla fine di maggio del 2016, prima respinto e poi approvato dai lavoratori, prevedeva la graduale ripartenza delle attività produttive e il riassorbimento di tutta la forza lavoro entro il 2017. Ma già in febbraio Gala aveva sostanzialmente «disdettato» quell'accordo, nelle more di un nuovo piano industriale che ridisegnando per intero la fisionomia produttiva di Colle Puzzaro, di fatto, considerava un mero «auspicio» il reintegro pieno dei lavoratori, quello che, in precedenza, era stato definito un impegno.

L'INCONTRO
Oggi, al Ministero, l'incontro tra azienda, sindacati e parti istituzionali (Comune e Regione), già convocato prima del precipitare della situazione. Ma a questo punto ancora più urgente.
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