RIETI - Approvato ieri dal Consiglio di Indirizzo della Fondazione Varrone il consuntivo 2022, un anno di transizione per l’ente e di nuovi scossoni per il Paese, investito dalla crisi scatenata dalla guerra in Ucraina con le sue ripercussioni sull’economia reale e sui mercati finanziari.
Turbolenze che hanno pesato anche sul bilancio dell’ente con un disavanzo di 4 milioni di euro, condizione per altro comune a molte altre fondazioni di origine bancaria. Ma le erogazioni al territorio non ne hanno risentito – 2,2 milioni di euro le risorse riversate su eventi e iniziative - e non ne risentiranno neppure quest’anno, grazie agli accantonamenti sul Fondo di stabilizzazione disposti dagli amministratori nelle annate più fruttuose.
Nel 2023 le erogazioni si attesteranno complessivamente su un valore di 1,8 milioni di euro, attraverso una politica che mira a presidiare tutti i settori di intervento.
Altre modifiche ugualmente tese ad ampliare la platea dei potenziali beneficiari sono l’abbassamento da 3.000 a 2.000 euro della soglia minima di contributo richiesto e la riduzione dei tempi per la presentazione delle domande di finanziamento, da 90 a 60 giorni dalla data dell’evento. Va invece nella direzione di un allineamento alla riforma del Terzo settore l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), condizione richiesta agli enti del Terzo settore (ETS) che vogliano chiedere finanziamenti alla Fondazione.