Rieti, Fara Sabina, pasticcio tpl:
il Comune attacca la Regione

Rieti, Fara Sabina, pasticcio tpl: il Comune attacca la Regione
di Raffaella Di Claudio
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Mercoledì 19 Luglio 2017, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 12:33
RIETI - Il Comune di Fara Sabina, tira in causa la Regione per tentare di mettere una pezza al pasticciaccio sul trasporto pubblico locale (Tpl). Servizio svolto dalla ditta Autolinee Troiani da febbraio a giugno 2017, in assenza di affidamento e di impegno di spesa da parte dell’Ente. Stando così le cose, non avendo l’Ente certificazioni da presentare alla Regione, questi 4 mesi restano esclusi dal finanziamento che, tardivamente, l’Aremol ha concesso per l’anno 2017 a copertura del servizio. Il contributo, infatti, può essere erogato solo in presenza "di rendicontazione bimestrale, consuntivo generale e documentazione delle attività svolte”.

Che a Fara in questo caso non esistono. Il 28 giugno i legali dell’azienda hanno scritto all’Ente, sostenendo che la Troiani “vanta il diritto di remunerazione dei servizi svolti, senza soluzione di continuità”. In risposta, il 13 luglio il responsabile del settore trasporti ha sostenuto ancora una volta che il servizio dal primo febbraio per l’Ente risultava interrotto, perché non appaltato.

“Si ribadisce, come peraltro noto alla ditta Autolinee Troiani – si legge nella missiva – che nessun atto di affidamento del servizio è stato predisposto dallo scrivente ufficio dopo il 31 gennaio, data della scadenza del precedente affidamento e conseguentemente nessuna somma è stata impegnata per l’eventuale espletamento del servizio fino alla data odierna. Né corrispondenza relativa a una eventuale prosecuzione del servizio è intercorsa tra il Comune e la ditta”. Insomma l’azienda ha fatto tutto da sola, a leggere l’Ente. Che lancia la palla alla Regione.

“Qualora Autolinee Troiani – prosegue la lettera – avesse reso sponte sua il servizio per scongiurare l’interruzione di pubblico servizio, questo Ente si riserva di valutare nelle competenti sedi, possibili soluzioni, anche a seguito di indicazioni da parte della Regione”. Che può decidere di liquidare un servizio non appaltato, non autorizzato e per il quale l’Ente ha diffidato la ditta dallo svolgerlo? Mistero.
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