LA DISCIPLINA
Da oggi, però, a leggere la nota che il Comune ha inviato alla direzione didattica e alla Cirfood, non sarà più così. Se negli anni passati, al pari di tutti i municipi, il Comune di Fara Sabina andava a coprire, con fondi di bilancio e in accordo con la ditta, il pasto a tutte le maestre, non sembra essere più in grado di farlo. Nella nota, infatti, viene specificato che le maestre il cui pasto non è assicurato dal Miur, dovranno pagarlo di propria tasca alla ditta. Una scelta che inevitabilmente andrà ad incidere sulla didattica, visto che, viene da chiedersi, a quel punto le maestre potranno fermarsi comunque durante l'orario della mensa non avendo il pasto garantito? La dirigente scolastica, Ileana Tozzi, si è detta in attesa di ricevere la nota dal Comune per poi prendere delle decisioni al riguardo. «Mi è stata annunciata lunedì - ha detto la Tozzi ma ancora non l'ho ricevuta. Una volta che l'avrò in mano, mi muoverò di conseguenza. Posso comunque dire che questo è il primo anno che il problema si sta ponendo formalmente. Il Miur ha sempre garantito un solo pasto, mentre gli altri venivano assicurati, proprio per rispondere alle esigenze didattiche, dal Comune in accordo con la ditta». Una dichiarazione che non lascia spazio alle interpretazioni, facendo scattare automatica l'associazione con le difficoltà economiche che l'Ente sta vivendo a seguito del predissesto, i cui tagli ricadono ancora una volta sul mondo della scuola.
LA SPIEGAZIONE
Eppure il vicesindaco Roberta Cuneo, contattata telefonicamente, sembrava convinta quando affermava con forza che «è sempre stato così e il predissesto non c'entra nulla. Da docente (che lavora nell'istituto comprensivo farense, ndr) io mi ricordo che comunicazioni come quella che abbiamo inviato adesso, sono sempre state ricevute dalla scuola». Ma le dichiarazioni della preside valgono come una sonora smentita.
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